Rileggendo
«La Nausea» di Jean-Paul Sartre

Antoine Roquentin
novello Amleto

 Antoine Roquentin novello Amleto  QUO-116
20 maggio 2023
Le paludose certezze del conformismo La sera Antoine Roquentin si siede, con rigorosa puntualità e metodica costanza, al tavolo di un bistrot ad ascoltare un disco. È sempre lo stesso, Some of These Days. La sua vita, dopo che si è separato da Anny, è come quel disco: sempre la stessa. Ovvero divorata, nel segno di un’inclemente inesorabilità, dal tedio e dal grigiore. La quotidianità è avvolta da una sensazione al contempo dolce e orribile, nonché insinuante. Questa sensazione ha un nome, Nausea, che è il titolo del romanzo di Jean-Paul Sartre (1938): opera trasgressiva, che nella sua corrosiva analisi punta il dito contro le comode e paludose certezze borghesi, e che restituisce, con incisiva lucidità, il disagio di un mondo in agonia alla vigilia della seconda ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati