Il cardinale Parolin al Consiglio d’Europa

La Santa Sede impegnata
per una pace giusta

Cardinal Secretary of State of Vatican City Pietro Parolin attends a press conference at the Shrine ...
19 maggio 2023

«È il momento di agire e di stabilire una pace definitiva e giusta in Ucraina e in tutte le altre zone cosiddette “grigie” dell’Europa. Vi assicuro che la Santa Sede continuerà a fare la sua parte». Premesse e promesse nell’intervento del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, intervenuto al vertice dei capi di Stato e di governo del Consiglio d’Europa svoltosi nei giorni scorsi, a Reykjavík, in Islanda.

Portando i saluti del Papa ai rappresentanti dei 46 Stati membri, riuniti per confrontarsi sulle priorità e gli indirizzi politici dell’organizzazione alla luce dei mutati scenari geopolitici in Europa, Parolin si è soffermato sul tema della pace. E lo ha fatto a partire dalla Dichiarazione di questo Vertice che ricorda che «il Consiglio d'Europa è un progetto di pace».

Purtroppo, la guerra in Ucraina mostra che «l’appassionata ricerca di una politica di comunità e il rafforzamento delle relazioni multilaterali sembrano un malinconico ricordo di un passato lontano», afferma il porporato, constatando: «Sembra che stiamo assistendo al triste tramonto di quel sogno corale di pace». Il cardinale richiama perciò «lo spirito» dei Fondatori di questa Organizzazione e rilancia l’interrogativo di Papa Francesco, nel suo primo discorso alle autorità civili e politiche di Budapest durante il viaggio in Ungheria: «Pensando anche all’Ucraina devastata dalla guerra, dove sono gli sforzi creativi per la pace?».

«Dove sono gli sforzi creativi per la pace?», domanda Parolin: «Non possiamo accettare passivamente che la guerra di aggressione in quel martoriato Paese continui. Dobbiamo sempre tenere a mente il popolo ucraino che soffre o muore», afferma. Da qui un incitamento all’azione per «una pace definitiva e giusta» in Ucraina come pure in tutte le zone europee ferite da conflitti e divisioni. In questo non mancherà mai il contributo della Santa Sede, assicura il Segretario di Stato, a pochi giorni dall’udienza di Papa Francesco e del presidente ucraino Zelensky in Vaticano durante la quale è stata da entrambe le parti «la necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione».

Lo stesso Parolin, oltre una settimana fa, a margine di un evento a Roma aveva confermato la prosecuzione della “missione” vaticana per favorire la pace in Ucraina, di cui Papa Francesco aveva parlato durante l’intervista sul volo di ritorno da Budapest.

di Salvatore Cernuzio