Cresce la paura per le frane

Una foto tratta dal profilo Twitter del Dipartimento della Protezione Civile, 18 maggio 2023. ...
19 maggio 2023

Emergenza frane. Dopo quella dell’alluvione, non ancora superata, adesso è la collina a preoccupare tutto il territorio attorno a Cesena, quello che va dal crinale dell’Appennino tosco-romagnolo al mare di Cesenatico. In città e in campagna si lavora con intensità per liberare cantine e piani bassi delle abitazioni. Attorno al fiume Savio si prodigano centinaia di volontari organizzati dalla Protezione civile.

L’attenzione si sta spostando verso il territorio collinare. È di questa mattina un comunicato del Comune di Roncofreddo in cui il sindaco, Sara Bartolini, parla di «situazione drammatica», con tutte le strade di competenza interessate da voragini e smottamenti. Alcune frazioni risultano ancora isolate e diverse case sparse sono tagliate fuori dalle comunicazioni da alberi sradicati, detriti in strada, fango. È data per molto probabile l’evacuazione di numerosi cittadini che abitano i paesi collinari.

La pioggia battente della notte tra martedì e mercoledì scorsi è caduta su un terreno arido e ha trascinato a valle molti costoni. Impressionante è il colle su cui sorge il borgo di Sorrivoli con il castello del 1400 e la chiesa parrocchiale nella corte. A rischio è tutto il paese e gli abitanti, il parroco don Pasquale Gentili compreso, temono di dover abbandonare le loro case.

Anche le zone della valle del Savio, in particolare nei territori di Mercato Saraceno e di Sarsina, sono interessati da numerose frane. Ieri pomeriggio sei tra monaci e monache della comunità di Valleripa, vicino Mercato Saraceno, sono stati portati al sicuro con l’elicottero. La strada che conduce al monastero è stata del tutto spazzata via dalla furia del torrente Borello, affluente del Savio, che scorre nell’omonima valle.

Ormai qui si parla di questo disastro causato dall’acqua come di un terremoto, per gli effetti prodotti e per la vastità dell’area interessata. Con un’aggravante, dicono le autorità: la gente avverte molto meno il pericolo e non vuole abbandonare le proprie abitazioni.

Ieri il vicesindaco di Sarsina, Gianluca Suzzi, non è riuscito a raggiungere la località di Vetracchio dove risiedono quattro famiglie. Lungo la strada si è aperta un’enorme voragine che al momento non consente a nessuno di proseguire. Non si contano quanti ancora sono rimasti senza collegamenti e senza energia elettrica, anche perché i telefoni cellulari non si riescono a caricare e risulta impossibile, in molti casi, mantenere i contatti.

Nel frattempo la Chiesa di Cesena-Sarsina è scesa in campo, prima di tutto con l’offerta di ospitalità per chi ha dovuto abbandonare la casa. Sono state accolte 15 persone nel seminario diocesano, nei locali di norma destinati ai giovani studenti che vivono esperienze di vita e di preghiera insieme. La parrocchia di Villachiaviche, guidata dal giovane sacerdote don Daniele Bosi, ha accolto cinque componenti una famiglia. Anche la centrale parrocchia dell’Osservanza, a Cesena, si è resa disponibile per l’accoglienza di tredici sfollati, uno studente e tre nuclei familiari. Il convento dei frati cappuccini ha aperto le porte a una trentina di persone costrette a lasciare i propri alloggi.

A Madonna del fuoco, l’acqua ha invaso i locali parrocchiali e la cripta. Ad aiutare il parroco, don Lorenzo Arakkathara, sono arrivati gli amici della vicina parrocchia di Case Finali, con in testa il parroco don Marcello Palazzi.

A Sant’Angelo di Gatteo, al confine con la diocesi di Rimini, il parroco don Marco Muratori, che è anche l’economo diocesano, ha visto l’acqua invadere la scuola materna parrocchiale e numerosi altri locali. Anche gli ospiti della vicina casa di riposo “Arturo Fracassi”, legata alla parrocchia, sono stati costretti ad abbandonare la struttura. Da un paio di giorni tanti ragazzi, in particolare scout, sono al lavoro per liberare i locali dal fango.

La situazione rimane molto difficile, a tratti drammatica. Ma la vasta catena di solidarietà, che si è messa subito in moto rende il dolore meno pesante.

da Cesena
Francesco Zanotti