I detenuti trasformeranno caserme dismesse in palestre e campi da gioco

Quando lo sport
oltrepassa le sbarre

INTERNI CARCERE SAN VITTORE V RAGGIO STRUTTURA DETENTIVA CELLE SBARRE QUINTO
16 maggio 2023

C’è il solidale passaggio di testimone della grande staffetta per il reinserimento sociale delle persone in carcere tra l’esperienza We Run Together di Athletica Vaticana — con protagoniste le detenute a Rebibbia e i detenuti a Velletri — e il progetto Lo Sport abbatte le barriere promosso dal ministero italiano per lo Sport e i Giovani con Sport e Salute. L’iniziativa — che rilancia l’attenzione di Papa Francesco per la dignità delle persone detenute — è stata presentata nei giorni scorsi proprio nel carcere femminile di Rebibbia.

«Utilizzare gli spazi e gli ambienti delle tante caserme dismesse quali luoghi di sport per le comunità dei detenuti, da ristrutturare anche con il loro coinvolgimento diretto», è la proposta del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, da realizzare in sinergia con i dipartimenti per l’Amministrazione penitenziaria e per la Giustizia minorile e di comunità, e la partecipazione diretta di 10.000 detenuti.

Alla presentazione dell’iniziativa, con il ministro della Giustizia, hanno partecipato tra gli altri il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, e il capo dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo.

«Non siamo qui per uno spot» ha detto Abodi, ricordando che «l’articolo 27 della Costituzione italiana evidenzia due termini, “umanità” e “rieducazione”, insiti nello sport il cui diritto, a breve, sarà riconosciuto proprio dalla Carta». Sport per tutti, dunque, «non solo nelle carceri — ha rilanciato — ma anche nei quartieri, nei parchi, nei luoghi di inclusione sociale».

«Tutti i detenuti hanno diritto alla rieducazione e, all’interno di questo diritto, c’è anche il diritto allo sport» ha affermato Cozzoli presentando le linee concrete dell’avviso pubblico “Sport di tutti - Carceri” che va a rendere più forte lo stile sportivo nei penitenziari: «Le politiche pubbliche non possono fermarsi davanti ai cancelli blindati degli istituti di pena. L’attività in carcere è uno degli ambiti che maggiormente valorizzano la capacità dello sport di essere strumento di promozione valoriale e anche di recupero di persone fragili inserite in contesti difficili».