Tatuaggi e catene di blocco

Chissà se Satoshi Nakamoto, quando introdusse nel 2008 la prima blockchain, immaginava di avere realizzato la versione digitale di uno dei desideri più antichi del mondo. Questo sistema di codificazione dei dati che registra in modo sicuro, verificabile e permanente (così l’oracolo dei nostri giorni che risponde al nome di Wikipedia) ogni cambiamento che viene operato, è come il tatuaggio per la pelle: non si può cancellare. Un’irruzione di definitività in un mondo completamente segnato dalla fluidità. Il riemergere paradossale della necessità di una certezza, di un punto fermo, in una cultura che ha fatto della liquidità una caratteristica essenziale, tanto cercata quanto, obiettivamente, faticosa. Usiamo blockchain per le criptovalute e i sistemi di registrazione dati, nel ...