Bailamme

Il diritto d’asilo
e la lezione della storia

 Il diritto  d’asilo e la lezione della storia  QUO-110
12 maggio 2023

L’edizione internazionale del «New York Times» del 2 febbraio scorso ha pubblicato un articolo a firma Jason Horowitz intitolato: L’Italia è destinata a sparire?.  L’autore, che è Rome Bureau Chief del quotidiano statunitense riflette sul «Silver Tsunami» che sta colpendo l’Italia: l’aumento vertiginoso del numero degli anziani e la flessione catastrofica del tasso di natalità, si legge, porrebbero l’Italia al centro di una tempesta perfetta, uno “Tsunami d’argento” appunto, a causa del quale, senza interventi colossali del governo, l’estinzione sembrerebbe un esito possibile se non probabile.

Quello che viene sollecitato, quindi, è un vero e proprio e radicale cambiamento di approccio e di mentalità. Che tocchi anche la riflessione sul diritto di asilo, di cittadinanza e la questione che oggi è forse la più drammatica, a livello mondiale: quella relativa alla regolazione dei flussi migratori.

Una riflessione che tenga conto del fatto che coloro che sfidano la morte, la spoliazione e la violenza fisica per raggiungere l’Italia attraverso il Mediterraneo non sono malfattori, ma fuggiaschi bisognosi di costruire una nuova esistenza, in pace e nel rispetto delle leggi. Persone che meritano accoglienza e sforzo per una corretta integrazione.

Un’inclusività che troverebbe spunto nella storia stessa del Paese, in un passato che dovrebbe dare l’energia per affrontare le grandi sfide dell’oggi.

La capacità di includere popoli diversissimi e di assorbirne i culti e le tradizioni, fu infatti uno dei punti di forza della politica di governo della Roma antica. Si narra che Romolo, dovendo incrementare la popolazione della appena fondata Roma, creò un punto di raccolta dove un tempo v’era un recinto tra due boschi, tra l’Arce e il Capitolium. Il luogo era sacro al dio Asylum e vi si accoglievano fuggiaschi ed esiliati che non venivano restituiti a coloro che pretendevano di catturarli.

Il diritto di asilo fece aumentare la popolazione residente e alimentò, col tempo, un grandioso progetto politico: quello di estendere il diritto di cittadinanza a tutti gli abitanti della repubblica e in seguito a quelli dell’intero impero. Roma fu, secondo Plinio, «la terra che è figlia e al tempo stesso madre di tutte le altre terre, prescelta dagli dei per rendere più luminoso il cielo stesso, per riunire imperi divisi, per addolcire i costumi, per unificare, con la diffusione della sua lingua, i linguaggi discordi e rozzi di tanti popoli e portare la cultura all’uomo e divenire in breve tempo l’unica patria di tutti i popoli di tutto il mondo».

Se si sapranno accogliere e integrare le genti che oggi si affacciano disperate sulle coste del Mediterraneo, si consentirà alle generazioni a venire di pronunciare un giorno con orgoglio: “Civis Italicus sum”.

di Mario Scotognella