Agli Stati generali della natalità il Papa denuncia una cultura “nemica” della famiglia
e invoca politiche lungimiranti soprattutto per le donne e i giovani

Dall’inverno alla primavera demografica

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12 maggio 2023

Affrontare insieme il problema della denatalità «senza steccati ideologici e prese di posizione preconcette», cambiando mentalità e scommettendo «sulle famiglie, sui bambini, sui giovani»: è la “ricetta” di Papa Francesco «per far fiorire una nuova primavera e lasciarci alle spalle» l’«inverno demografico» che attanaglia la vecchia Europa e in particolare l’Italia. Il Pontefice la indica intervenendo venerdì 12 maggio alla seconda e ultima giornata degli Stati generali della natalità riuniti all’Auditorium della Conciliazione. «S os tenere #quota500mila» il tema dei lavori, apertisi il giorno prima con l’obiettivo programmatico appunto del mezzo milione di “culle” in Italia entro il 2033. Nel suo discorso — che segue quelli del presidente della Fondazione per la natalità Gigi De Palo e della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni — il vescovo di Roma pensa soprattutto alle donne e ai giovani: per le prime, denuncia, vi sono «condizionamenti quasi insormontabili» che le rendono «le più danneggiate... spesso costrette al bivio tra carriera e maternità, oppure schiacciate dal peso della cura per le famiglie, soprattutto in presenza di anziani fragili e persone non autonome». Quanto ai secondi, Papa Bergoglio spiega come non si possa «accettare passivamente che tanti giovani fatichino a concretizzare il loro sogno familiare e siano costretti ad abbassare l’asticella del desiderio, accontentandosi di surrogati privati e mediocri» come «soldi, carriera, tempo libero». E nel definire la terza edizione degli “Stati generali della natalità” «un cantiere di speranza... dove si lavora tutti insieme», augura di “allargare il cantiere” «per creare, a più livelli, una grande alleanza di speranza» in grado di riunire «il mondo della politica, delle imprese, delle banche, dello sport, dello spettacolo, del giornalismo» per «ragionare su come passare dall’inverno alla primavera demografica».

Il discorso del Papa