Il racconto

Un abbraccio nel segno
della fraternità autentica

 Un abbraccio nel segno della fraternità autentica  QUO-108
10 maggio 2023

Papa Francesco ha accolto con un abbraccio e con il bacio della panaghia (il medaglione pettorale con l’immagine della Madre di Dio) Tawadros ii, capo della Chiesa ortodossa copta, sul sagrato della basilica di San Pietro, all’inizio dell’udienza generale, nella mattina di mercoledì 10 maggio.

L’incontro ha segnato un nuovo passo importante nel riavvicinamento tra la Sede di San Pietro e quella di San Marco.

Francesco e Tawadros ii insieme hanno preso posto al centro del sagrato. Pronunciati i rispettivi discorsi, sempre insieme hanno pregato il Pater Noster per poi impartire la benedizione ai pellegrini presenti all’udienza generale, proprio nella “Giornata dell’amicizia copto-cattolica”.

Francesco accoglierà il Papa di Alessandria e Patriarca della sede di San Marco domani, giovedì 11, nel Palazzo apostolico e insieme vivranno un momento di preghiera nella cappella Redemptoris Mater.

In piazza San Pietro, stamani, l’incontro è stato un susseguirsi di gesti altamente significativi, di parole fraterne e di abbracci di pace. Il tutto davanti ai pellegrini, testimoni — sotto la pioggia — di un momento di fraternità dal forte valore spirituale.

Il Pontefice ha fatto ingresso nella piazza con la jeep bianca — sulla quale ha fatto salire alcuni bambini della scuola materna ed elementare slovacca in Italia, con sede a Milano — per compiere il consueto giro e salutare da vicino i partecipanti all’udienza.

Tawadros ii — in questi giorni di visita in Vaticano, dal 9 al 14 maggio, risiede a Casa Santa Marta — è prima entrato nella basilica Vaticana dalla Porta della Preghiera e ha poi atteso Francesco sul sagrato. Ad accompagnarlo, con la delegazione, Barnaba El Soryany, vescovo della Chiesa copta ortodossa in Italia, il cardinale Kurt Koch e il vescovo Brian Farrell, rispettivamente prefetto e segretario del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani.

Di forte valore la partecipazione all’udienza del coro composto da ragazzi egiziani che frequentano le comunità ortodosse copte romane di San Giorgio a via Tiburtina, di San Mina a Monteverde, e il monastero della Vergine Maria al Laurentino. Ad accompagnarli padre Antonio Gabriel.

La presenza a Roma di Tawadros ii ha due motivazioni: celebrare il cinquantesimo anniversario dello storico incontro del suo predecessore Shenouda iii con Paolo vi , avvenuto nel 1973, e il decimo anniversario del suo primo incontro con Papa Francesco, nel 2013. Proprio da quell’abbraccio di dieci anni fa è nata la “Giornata dell’amicizia copto-cattolica”.

Ricca di significativi appuntamenti, la visita culminerà domenica, nella basilica di San Giovanni in Laterano, con la solenne liturgia con i fedeli copti, che giungeranno per l’occasione da tutta Italia.

Le clarisse venute da Scutari terra di martiri


Sei clarisse del monastero di Scutari hanno ricordato stamani con il Papa il 20° anniversario della loro fondazione e presenza in Albania, dove sono arrivate nel 2003 provenienti da Otranto.

Due sono italiane mentre le albanesi sono nate in famiglie che hanno vissuto la persecuzione durante il regime comunista e sono state battezzate clandestinamente. Il monastero di Scutari era stato trasformato in carcere dalla polizia albanese: nel 2005 è tornato a essere un luogo di preghiera.

«Queste religiose vengono dalla stessa terra del cardinale Simoni e rappresentano il seme germogliato dal sangue dei martiri» ha raccontato la badessa, suor Sonia Giustizieri, che le ha accompagnate all’incontro con il Papa insieme a padre Aurel Gjerkaj, ministro provinciale dei Frati minori in Albania e Montenegro.

Con i pellegrini argentini della diocesi di Chascomús


«Siamo partiti il 28 aprile da Buenos Aires per un pellegrinaggio di fede, per trovare e seguire le orme del Signore e per pregare per il nostro Paese». Con queste parole monsignor Carlos Humberto Malfa, vescovo di Chascomús, ha raccontato l’obiettivo del pellegrinaggio compiuto insieme con venticinque fedeli della sua diocesi. Prima tappa, la Terra Santa. Poi domenica scorsa, arrivati in Italia, si sono recati ad Assisi. E oggi l’incontro con Papa Francesco. Nel pomeriggio nelle Grotte vaticane pregheranno davanti alla tomba di Pietro, accompagnati dal cardinale Fernando Vérgez Alzaga.

Trinidad a 86 anni ha realizzato il suo sogno


A 86 anni Trinidad, arrivata a Roma da un villaggio di 10 abitanti della Cantabria, in Spagna, ha realizzato il sogno della sua vita: incontrare il Papa. «Francesco mi ha proprio salutato di persona» ha confidato.

Questo «regalo especial», come lei stessa lo ha definito, ha per Trinidad un valore straordinario: finora non si era praticamente mai allontanata dalla sua casa e dalla sua vita completamente dedita al lavoro e alla famiglia. Ad accompagnarla stamane all’udienza generale la nipote Lucia che racconta: «Ogni domenica, da quando è nata, mia nonna cammina a piedi per 16 chilometri, otto all’andata e otto al ritorno, per partecipare alla messa».

Il progetto #ThisAbility per i ragazzi con disabilità


Una giornata speciale quella vissuta oggi in piazza San Pietro dai ragazzi di #ThisAbility, un progetto nato a Cremona per favorire l’inclusione attiva delle persone con disabilità in eventi e contesti pubblici e realizzato in collaborazione con la onlus Anffas e la cooperativa Ventaglio Blu.

Accompagnati dagli educatori e dai volontari che li seguono abitualmente nelle loro attività quotidiane, per molti ragazzi con disabilità è stata la prima visita a Roma, arricchita dall’esperienza dell’incontro con il Papa.

«Il progetto #ThisAbility si propone di favorire per i ragazzi con disabilità le opportunità di socializzazione e di potenziamento delle proprie relazioni interpersonali amicali, mettendoli nelle condizioni di contribuire alla realizzazione di eventi in manifestazioni sportive o nell’ambito della ristorazione» ha spiegato Alessandro Corbati, uno dei responsabili e portavoce del progetto.

Alcuni dei giovani che vivono il progetto sono impegnati in uno store della Cremonese calcio, mentre altri prestano servizio nell’area hospitality della “Vanoli Basket”, la storica squadra della cittadina lombarda che milita nella serie a2. Altri ancora sono coinvolti in una partnership con le aziende della Coldiretti di Cremona, specialmente nei mercati agricoli.

Vestito da Spiderman per far sorridere i bambini


Francesco Pio Tarantino, in arte “Spiderman di quartiere”, indossa il costume e la maschera del supereroe Uomo Ragno e visita le corsie degli ospedali per strappare un sorriso e un momento di spensieratezza ai bambini che quotidianamente devono fare i conti con il dolore e la sofferenza.

Questa mattina Francesco Pio, 19 anni, ha raccontato questa sua missione direttamente al Papa, al termine dell’udienza generale.

Originario di Carapelle, in Puglia, è nato con una malformazione congenita rara — chiamata malattia di Hirschsprung — che lo ha costretto a lunghi periodi di ricovero in ospedale, nei reparti di pediatria. Proprio sulla sua pelle ha compreso l’importanza di regalare ai piccoli ricoverati momenti di spensieratezza e di festa. 

di Fabrizio Peloni