Al Regina Caeli il Pontefice invita a pregare il rosario in particolare per la martoriata Ucraina

I responsabili delle nazioni ascoltino il desiderio di pace di chi soffre

 I responsabili delle nazioni ascoltino il desiderio di pace di chi soffre  QUO-106
08 maggio 2023

«Oggi a Pompei si eleva la tradizionale Supplica alla Madonna del Rosario. Chiediamo alla Vergine Santa il dono della pace, in particolare per la martoriata Ucraina. Possano i responsabili delle Nazioni ascoltare il desiderio della gente che soffre e vuole la pace!». Con questo tweet diffuso nella mattina di oggi, 8 maggio — giorno in cui nel santuario della cittadella mariana campana si è svolta la solenne celebrazione con la recita della preghiera sgorgata dal cuore del beato Bartolo Longo — Papa Francesco ha rilanciato l’appello di pace risuonato ieri al termine del Regina Caeli domenicale in piazza San Pietro. Esortando a pregare la corona del rosario in questo mese di maggio dedicato alla Vergine, il Pontefice aveva affidato ai fedeli in particolare le sofferenze della martoriata popolazione ucraina. Con un invito esplicito — rivolto ai leader delle nazioni e all’intera comunità internazionale — a dare ascolto al grido di dolore e di speranza della gente coinvolta direttamente nel dramma della guerra.

A conclusione della preghiera mariana il Papa ha fatto riferimento anche alle vittime di un’altra forma di violenza che segna tragicamente la vita di molte persone: i bambini ai quali viene “rubata” l’infanzia a causa di abusi e soprusi. Salutando l’associazione Meter e il suo fondatore, don Fortunato Di Noto, che da 30 anni «portano avanti l’impegno per prevenire e contrastare la violenza sui minori», Francesco ha ricordato la 27ª Giornata dei bambini vittime che si è celebrata domenica. «Vi sono vicino, fratelli e sorelle — ha detto — e vi accompagno con la preghiera e il mio affetto. Non stancatevi mai di stare dalla parte di chi è vittima, lì c’è Cristo Bambino che vi aspetta».

In precedenza, come di consueto, il Pontefice aveva commentato il brano liturgico del Vangelo. E riferendosi al passo di Giovanni dove è narrato l’ultimo discorso di Gesù prima della sua morte, aveva ricordato che anche «quando sperimentiamo la fatica, lo smarrimento e persino il fallimento» non bisogna «perdere di vista la meta» della vita: l’incontro con Dio Padre.

Regina Caeli