Zona franca
05 maggio 2023
Una cosa è sicura: l’essere umano grida solo quando si scopre disarmato, impotente e privo di riferimenti a cui potersi in qualche modo aggrappare. Ma se guardiamo al famoso L’urlo di Edvard Munch, è facile rendersi conto che il grido dell’omino dipinto dal pittore norvegese ha ben poco di umano. Certo, anche quell’omino si sente abbandonato, cioè, affidato a una indistinta insensatezza che sembra rendere tutto equivalente. L’omino di Munch, dunque, è disperato anzitutto perché non trova risposte alle proprie domande; e viene ignorato dagli altri, a esempio dalle due persone in abiti borghesi che si intravedono in fondo al ponte, dietro di lui. Completamente indifferenti alla sua disperazione. Il suo volto, quindi, viene trasfigurato dalla violenza di un boato sicuramente cosmico, che per questo gli fa ...
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