Il saluto ai partecipanti a un colloquio sul dialogo tra cristiani e musulmani

Con il cuore vicino a Turchia e Siria colpite dal terremoto

 Con il cuore vicino  a Turchia e Siria colpite dal terremoto  QUO-103
04 maggio 2023

Vicinanza alle popolazioni della Turchia e del nord della Siria drammaticamente colpite dal devastante terremoto di febbraio è stata rinnovata dal Papa nel saluto rivolto ai partecipanti al vi colloquio tra il Dicastero per il Dialogo interreligioso e il Royal Institute for Inter-Faith Studies di Giordania, sul tema «Creative Commonalities between Christianity and Islam». Il Pontefice li ha ricevuti stamane, giovedì 4 maggio, nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico vaticano.

Eminenza,
grazie per le sue parole.
Sua Altezza Reale il Principe El Hassan bin Talal,
cari fratelli e sorelle!

Accogliervi in occasione del vostro Colloquio è per me motivo di gioia. Il fatto che vi incontriate per la sesta volta dimostra perseveranza nel cammino del dialogo interreligioso e interculturale, ed è anche dimostrazione di un’amicizia fedele che continua nonostante l’avvicendamento di persone e di responsabilità. Infatti, ognuno di noi è come l’anello di una lunga catena: tante persone ci hanno preceduto sulla bella e impegnativa strada dell’incontro e dell’amicizia, altri ci seguiranno, come speriamo e preghiamo, a conferma di quel sentimento di fratellanza che è fondamento delle relazioni tra i popoli.

Desidero esprimere apprezzamento e gratitudine a Sua Maestà il Re Abdullah ii di Giordania, per la sua attenzione alle comunità cristiane non solo del suo Paese, ma anche a quelle del Medio Oriente, in particolare in tempi segnati da conflitti e violenze. Sua Maestà non si stanca di ripetere che i cristiani di quelle terre benedette sono autoctoni, quindi vivono dove hanno vissuto i loro antenati da lunghi secoli.

Il Regio Istituto per gli Studi Interreligiosi, sotto la guida illuminata del Principe El Hassan bin Talal, ha tra i suoi principali obiettivi la conservazione e la valorizzazione del patrimonio arabo cristiano. Al riguardo, non posso che manifestare ulteriore riconoscenza, perché ciò, oltre che andare a beneficio dei cittadini cristiani di ieri e di oggi, tutela e consolida tale patrimonio in tutto il Medio Oriente, così variegato e ricco in etnie, religioni, culture, lingue e tradizioni. Si tratta, in effetti, di conservare gelosamente ogni tassello di questo bel mosaico. Sarebbe inoltre auspicabile, ove possibile, una stretta collaborazione con istituti cristiani che hanno lo stesso nobile obiettivo.

Il dialogo che praticate e promuovete, per essere fruttuoso, richiede uno stile di sincerità e rispetto reciproco, nella consapevolezza sia delle convergenze sia delle divergenze. È sulle prime che bisogna soprattutto puntare, ossia su ciò che ci unisce, a livello religioso-spirituale come a livello etico-morale. In questo senso, voi vi proponete di dare risalto a numerosi valori comuni, quali l’adorazione del Dio unico, la preghiera, il digiuno, il pellegrinaggio, la compassione, la condivisione, la cura per le persone svantaggiate e sofferenti: l’orfano, la vedova, l’ammalato, l’anziano, l’immigrato, il rifugiato. Crediamo anche che non tutto finisce con la morte, ma che c’è un’altra vita, eterna, dove renderemo conto a Dio delle nostre azioni e riceveremo ricompensa o punizione. Pertanto il nostro comune impegno è per una vita buona, che dia gloria a Dio e gioia a quanti incontriamo nel nostro pellegrinaggio terreno.

E non voglio lasciarvi senza dire un’ultima parola. Ho incontrato l’Ambasciatore, mi ha ricordato quello che è il dramma della Turchia e del nord della Siria. Il nostro cuore è vicino anche a tanta gente che ha sofferto questo terremoto così brutto. Preghiamo per loro e facciamo il possibile per aiutarli. Ci sono musulmani, cristiani, fratelli e sorelle nostri.

Cari amici, vi ringrazio per questo incontro. Che Dio vi benedica e sostenga i vostri sforzi per far crescere un mondo dove tutti possano vivere da fratelli e sorelle, in pace, sicurezza e dignità. Per favore, pregate anche per me. Grazie.