Il racconto

Alle radici della fede
del popolo magiaro

 Alle radici della fede del popolo magiaro  QUO-102
03 maggio 2023

Un’udienza generale, quella di oggi mercoledì 3 maggio — la prima di questo mese mariano — che il Papa ha dedicato alla recente visita in Ungheria, 41° viaggio internazionale del pontificato. E contrassegnata dalla significativa presenza del responsabile del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, il metropolita Antonij.

Nel ripercorrere e raccontare ai fedeli in piazza San Pietro il viaggio a Budapest concluso tre giorni fa, il vescovo di Roma ha voluto utilizzare due immagini che molto spesso riecheggiano nei suoi discorsi. Quella delle radici e quella dei ponti. E nel menzionare il forte legame del popolo magiaro con le proprie radici, anche quando si «tentava di tagliare l’albero della fede», Francesco ha voluto ricordare la poetessa ungherese residente a Roma, Edith Bruck, che oggi compie 92 anni, e farle gli auguri.

In ricordo di Vittorio Iacovacci e dell’ambasciatore Attanasio


«Fra poco più di tre settimane, il 25 maggio, è fissata l’udienza preliminare per la vicenda legata alla morte dell’ambasciatore Luca Attanasio e di mio fratello, Vittorio Iacovacci, uccisi nella Repubblica Democratica del Congo il 22 febbraio del 2021 in un’imboscata». A raccontarlo è Dario — il fratello del trentunenne carabiniere assassinato insieme al diplomatico — giunto in piazza San Pietro con i suoi genitori, Marcello e Angela, ancora evidentemente segnati dalla tragica perdita del figlio. «Siamo venuti all’udienza generale per ascoltare la parola del Papa, con la fiducia che questa ci dia speranza e il ringraziamento a lui perché ci sentiamo accolti» ha aggiunto Dario, anch’egli militare impegnato in missioni di pace. Era accompagnato da padre Andrea David, vice parroco nell’abbazia di Fossanova a Priverno, in provincia di Latina, che in questi due anni ha offerto un supporto spirituale a tutta la famiglia. Il sacerdote ha voluto ricordare il coraggio di Vittorio sull’esempio di un altro carabiniere, il servo di Dio Salvo D’Acquisto: «Un vero servitore dello Stato e della carità, che ha dato la vita per salvare l’ambasciatore che stava proteggendo».

La mostra “Women’s Cry” sotto l’abbraccio del colonnato


«In questa piazza la Chiesa abbraccia le donne del mondo e si fa carico delle loro sofferenze e resilienze. Soprattutto le donne che vengono dalle periferie del mondo, che sono lo specchio dell’enciclica Fratelli tutti». Sono le parole pronunciate stamattina da Maria Lia Zervino per descrivere l’obiettivo della mostra fotografica “Women’s Cry”. Promossa dall’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche — di cui la Zervino è presidente — attraverso il suo Osservatorio mondiale delle donne, e realizzata in collaborazione con il Dicastero per la comunicazione, la mostra è stata inaugurata ieri sotto il colonnato di sinistra di piazza San Pietro ed è visitabile fino al 28 maggio. Vi sono esposti 26 scatti, opera di otto fotografi di diversi Paesi, che «raccontano drammi e allo stesso tempo la speranza che è racchiusa nella forza delle donne per andare avanti». hanno spiegato Lia e Marianna Beltrami, ideatrici dell’iniziativa che fa parte della campagna internazionale “Emotions to Generate Change“. Si tratta, aggiungono, del «“luogo-non-luogo” dove l’arte tocca le emozioni più profonde, attraverso il messaggio della bellezza, tentando di suggerire un cambiamento personale e sociale». La mostra, grazie all’agenzia Handshake presieduta da Petra Dizdar, sarà poi allestita nei prossimi mesi a Cannes, in Rwanda, a Venezia e a New York, al Palazzo di Vetro, sede dell’Onu.

I partecipanti al convegno tra induisti e cristiani


Accompagnati dai monsignori Indunil J.K. Kodithuwakku e Santiago Michael, rispettivamente segretario e officiale del Dicastero per il dialogo interreligioso, hanno avuto la possibilità di prendere parte all’udienza generale i partecipanti al convegno «Induisti e cristiani in Europa: costruire insieme un nuovo umanesimo “basato sulla fratellanza”», svoltosi ieri presso la sede del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, nel Palazzo San Pio x. L’evento, primo del suo genere, è stato organizzato dal Dicastero presieduto dal cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, in collaborazione con l’Hindu Forum of Europe, l’Unione Induista italiana e il Consiglio ecumenico delle Chiese.

Ventinove nuovi sacerdoti nei Legionari di Cristo


Provengono da Germania, Spagna, Italia, Corea del Sud, Cile, Colombia, Brasile, Venezuela, Messico, El Salvador, Canada e Stati Uniti; sono i 29 Legionari di Cristo che sabato scorso 29 aprile, nella basilica di Santa Maria Maggiore, hanno ricevuto l’ordinazione episcopale dal cardinale Fernando Vérgez Alzaga. Questa mattina hanno partecipato all’udienza insieme con diversi religiosi dell’istituto, consacrate, membri laici del movimento Regnum Christi, nonché con i loro familiari e amici provenienti da tutto il mondo. «La nostra presenza qui vuole essere una importante testimonianza di internazionalità e allo stesso tempo di vicinanza al successore di Pietro, come sacerdoti nella Chiesa e per la Chiesa» ha affermato il rettore del Collegio internazionale dei Legionari di Cristo a Roma, padre Ignacio Sarre, che ha presentato al Papa i 29 nuovi presbiteri.

La devozione per la Madonna del Pollino


Nelle menti e nei cuori dei fedeli della parrocchia Maria Santissima degli Angeli, a San Severino Lucano — comunità della provincia di Potenza, in Basilicata, immersa nel Parco nazionale del Pollino — quella del 3 maggio 2023 sarà una data che rimarrà impressa per sempre. Circa trecento persone, in occasione del terzo centenario del ritrovamento del simulacro della Madonna sul Monte Pollino, sono venute all’udienza generale con il loro parroco, don Antonio Lo Gatto, per far benedire proprio la statua della Vergine, il cui culto è vivo da tre secoli in molte località della parte meridionale della Basilicata e del nord della Calabria. «C’è un sano desiderio di rinvigorire la devozione mariana, proprio all’inizio del mese mariano, in un tempo come il nostro segnato da sofferenza e povertà, e allo stesso tempo illuminato da tanti segni di speranza», ha confidato il sacerdote che ha promosso l’iniziativa in collaborazione con il vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, monsignor Vincenzo Carmine Orofino, presente anch’egli questa mattina all’udienza generale.

L’ingresso in piazza tra musiche e canti


Al momento dell’ingresso del vescovo di Roma in piazza San Pietro cinque bambini francesi, della scuola cattolica Alix Providence di Dijon, hanno vissuto l’esperienza di salire a bordo della papamobile, conoscere Francesco e insieme con lui “fare un giro” tra i corridoi transennati per salutare i fedeli convenuti da ogni parte del mondo.

Il piccolo “tour” è stato accompagnato dalle esibizioni della banda di Spezzano della Sila, in provincia di Cosenza, e dal “Grop Coral Vidules”, coro di Vidulis di Dignano, in provincia di Udine. I due gruppi hanno alternato musiche e canti mentre il Pontefice dalla vettura benediceva i presenti, accarezzando e baciando con particolare tenerezza i piccoli e i neonati.

I membri del coro friulano, diretto dal maestro Mauro Vidoni, sono a Roma in occasione del trentennale di attività. Sono accompagnati dalla presidente, Orietta Domini, e dal sindaco di Dignano, Vittorio Orlando. Al termine dell’udienza hanno partecipato alla messa in basilica Vaticana, dove hanno presentato Messa pro pace mundi, un testo inedito composto per l’occasione dal maestro Vidoni.

Accanto al coro proveniente dal Friuli, era seduta una delegazione della polizia municipale del comune di Mirandola, in provincia di Modena. Gli agenti, guidati dal comandante Gianni Doni e dal vice sindaco Letizia Budri, avevano già ricevuto l’abbraccio di Papa Francesco nell’aprile del 2017 durante il viaggio che il Pontefice fece nel modenese e a Carpi a distanza di cinque anni dal terremoto che colpì duramente quella zona. 

di Fabrizio Peloni