L’editoriale di strada

Quell’amore così grande che assomiglia all’amore di Dio

 Quell’amore  così grande che assomiglia all’amore di Dio  ODS-010
06 maggio 2023

M aria : L’anima ti è uscita, figlio di me
smarrita, figlio di me
disfatta, figlio ammazzato!

Figlio che eri bianco e roseo, figlio senza uguali, figlio a chi mi posso sostenere?
Figlio, ora mi hai lasciato!

Figlio che eri bianco e biondo, col volto sorridente, figlio, perché il mondo, figlio,
ti ha così disprezzato?

Figlio, che eri dolce e bello, figlio di me addolorata, figlio, la gente ti ha trattato
con crudeltà!

Giovanni, mio nuovo figlio, è morto tuo fratello: ora sento trafiggermi il cuore
con la lama che mi fu profetizzata.

Vorrei che morissero figlio e madre afferrati
da un’unica morte; vorrei che morissero abbracciati la madre e il figlio crocefisso.

* * *

Questa è la parte finale, tradotta in italiano dal testo medievale,
del «Pianto della Madonna» del mistico francescano terziario Jacopo dei Benedetti, conosciuto meglio come Jacopone da Todi e vissuto
in Umbria nel 1200. Ci racconta il potente sentimento della Madonna ai piedi della croce di Cristo
appena morto.

Maggio è un mese in cui
viene esaltato l’amore delle madri. Probabilmente non è un caso
(non è mai un caso) che in questo mese si celebrino due figure
così importanti come la Madre
di Dio e la nostra mamma.

Non c’è limite all’amore di una mamma. Qualcuno sostiene che, più di tutti gli altri amori terreni, l’amore materno sia quello che più ci dà l’idea dell’amore di Dio, sempre pronto
a perdonare le sue creature fatte a Sua immagine e somiglianza.

Ce lo ha rivelato Maria, ossia colei che ha pronunciato la preghiera più semplice, più breve, eppure più forte di ogni altra: . Quell’adesione alla volontà di Dio Padre onnipotente, volontà riportata dall’Arcangelo Gabriele durante l’annunciazione,
non ha eguali nella storia
degli esseri umani.
Una semplice sillaba piena
di obbedienza, di fede, di amore
per Dio.

Il 14 di questo mese si celebra anche la festa della mamma, che spesso viene invocata da tutti nel momento del pericolo o della disperazione. Ci si aggrappa a quel nome per sentirci meno soli e quando ci appare nei sogni, nostra madre è sempre giovane. Un detto popolare ci dice: «Chi ha la mamma non piange», perché il solo dire quel nome
ci consola e ci sostiene nei momenti difficili della vita terrena.

Pronunciare, poi, il nome della Madonna nei momenti della tentazione del nemico Satana è un modo sicuro per salvarci, difenderci
e schermarci in maniera sicura dalle sue grinfie.

di Stefano Cuneo