Il viaggio del Pontefice in Ungheria
La partenza
Durante il volo verso Budapest

Telegrammi del Papa
a capi di Stato

 Telegrammi del Papa a capi di Stato  QUO-099
28 aprile 2023

Papa Francesco è in Ungheria per il suo 41° viaggio internazionale. Alle 9.52 di oggi, venerdì 28 aprile, l’Airbus a 320neo, a basso impatto ambientale, della compagnia ita Airways con il Pontefice a bordo — decollato alle 8.22 da Fiumicino — è atterrato all’aeroporto internazionale Ferenc Liszt di Budapest.

Prima di lasciare Casa Santa Marta per raggiungere in auto lo scalo romano, Francesco aveva ricevuto il saluto di quindici persone senza fissa dimora che vivono nei pressi di San Pietro. Con loro era il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, prefetto del Dicastero per il servizio della carità.

Accompagnano il Papa in Ungheria il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato; gli arcivescovi prefetti Claudio Gugerotti, del Dicastero per le Chiese orientali, e Robert Francis Prevost, agostiniano, del Dicastero per i vescovi, entrambi alla loro prima missione da quando hanno assunto i rispettivi incarichi; gli arcivescovi Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, e Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali; l’arcivescovo eletto Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, elevato nei giorni scorsi alla dignità episcopale; monsignor George Jacob Koovakad, responsabile dell’organizzazione dei viaggi papali; don Zoltan Toman e il rosminiano Pierluigi Giroli, officiali della Segreteria di Stato; i cerimonieri pontifici Massimiliano Boiardi e L’ubomir Welnitz; e, tra gli altri, il gesuita Antonio Spadaro, direttore de «La Civiltà Cattolica»; il prefetto del Dicastero per la comunicazione, Paolo Ruffini, con il direttore editoriale, Andrea Tornielli, e il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni; gli aiutanti di camera Sandro Mariotti e Pier Giorgio Zanetti.

All’arrivo del Pontefice nella capitale ungherese si sono uniti al suo seguito il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e primate d’Ungheria; gli arcivescovi Michael W. Banach, nunzio apostolico, e Fülöp Kocsis, metropolita di Hajdúdorog per i cattolici di rito bizantino; il vescovo András Veres, presidente della Conferenza episcopale; e i monsignori José N.J. Salas Castañeda, consigliere di nunziatura, e Tamás Tóth, coordinatore locale della visita.

Subito dopo il decollo, Francesco ha inviato i seguenti telegrammi ai capi di Stato dei Paesi sorvolati.

A Sua Eccellenza
On. Sergio Mattarella
Presidente della Repubblica Italiana
Palazzo del Quirinale
00187 Roma

Nel momento in cui mi accingo a lasciare il suolo d’Italia per compiere un viaggio apostolico in Ungheria, mosso dal desiderio di incontrare i fratelli nella fede e testimoniare l’importanza di costruire ponti tra i popoli, rivolgo a lei, Signor Presidente, e a tutti gli italiani il mio cordiale saluto, che accompagno con fervide preghiere per il bene della Nazione.

Franciscus

His Excellency
Zoran Milanović
President of the Republic of Croatia
Zagreb

As I travel through croatian airspace en route to Hungary, I send greetings of good wishes to Your Excellency and your fellow citizens, together with the assurance of my prayers that almighty God will bestow upon the Nation his gifts of fraternity, joy and peace.

Franciscus

In un messaggio di risposta al Pontefice, il presidente della Repubblica italiana rimarca, tra l’altro, che «il viaggio apostolico in una terra culla di antiche tradizioni cristiane, molto prossima ai luoghi in cui si consumano le indicibili violenze russe ai danni del popolo ucraino, chiama ancora una volta a riflettere sull’assoluta necessità di ristabilire l’ordine internazionale brutalmente violato e di sanare le immani sofferenze determinate dall’aggressione all’Ucraina». Mattarella si dice certo che la testimonianza del Papa «incoraggerà il popolo magiaro a perseguire cammini di fratellanza e accoglienza».