All’arrivo in Ungheria Papa Francesco sottolinea l’importanza dell’accoglienza e rivolge il pensiero alla «martoriata Ucraina»

Nel cuore dell’Europa
in cerca della pace

 Nel cuore dell’Europa  in cerca della pace  QUO-099
28 aprile 2023

L’invito a ritrovare l’anima del continente nel sogno e nell’entusiasmo dei padri fondatori


«Diplomazie capaci di ricucire l’unità, non di allargare gli strappi». È stato questo uno dei grandi “sogni” dei padri fondatori dell’Europa, primi fra tutti Schuman e De Gasperi. Ed è questo che Francesco chiede oggi ad un continente alla disperata ricerca della pace, mentre nel mondo «tornano a ruggire i nazionalismi» e si fanno sempre più spazio «i solisti della guerra».

Incontrando le autorità politiche e civili ungheresi a Budapest — dove è iniziato questa mattina il suo 41° viaggio internazionale — Papa Bergoglio ha rivolto subito il suo pensiero alla «martoriata Ucraina», che dall’Ungheria dista appena duecento chilometri. E citando proprio un discorso tenuto nel 1950 da Schuman, ha posto alla coscienza della comunità internazionale una domanda incalzante e decisiva: «dove sono gli sforzi creativi di pace» di fronte ai pericoli che minacciano l’umanità?

Molti i temi toccati dal Pontefice nel suo primo discorso pubblico in terra magiara: dall’accoglienza dei migranti alla cura del creato, dalla difesa della famiglia alla tutela della vita. Con un unico denominatore comune: l’immagine di un’Europa «centrata sulle persone e sui popoli» e non ostaggio di paure e chiusure.

Il discorso alle Autorità, alla Società civile e al Corpo diplomatico