Commenti cauti ma positivi alla prima telefonata tra Zelenski e Xi che riapre la strada della diplomazia

Ucraina
Un filo di speranza

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27 aprile 2023

Un possibile cambio di passo nell’azione della Cina per una soluzione politica al conflitto in Ucraina. Il colloquio telefonico di circa un’ora tra i presidenti di Ucraina e Cina, Volodymyr Zelensky e Xi Jinping, è il primo dall’inizio di questa guerra logorante nel cuore dell’Europa e segna l’apertura di spiragli per futuri negoziati di pace. Solo spiragli, per il momento, che tuttavia hanno un peso perché si tiene aperto il dialogo sulle prospettive per una soluzione pacifica alla guerra e perché a farlo è un attore internazionale di primo piano come Pechino. L’auspicio che emerge dall’atteso colloquio è che la Cina decida veramente di ritagliarsi il ruolo di mediatore per una soluzione politica, in forza dei buoni rapporti con la Russia confermati anche dalla recente visita di Xi a Mosca e dal fatto che Pechino non ha mai condannato l’aggressione russa.

Il colloquio telefonico — definito «lungo e significativo» da Zelensky, mentre Xi ha sottolineato proprio «la posizione fondamentale» del Paese nel «promuovere un dialogo per la pace» — ha prodotto dei primi risultati concreti: il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, ha comunicato che la Cina invierà «un rappresentante speciale del governo per gli Affari eurasiatici in Ucraina e in altri Paesi per avere una comunicazione approfondita con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi ucraina». Il governo di Kyiv, dall’altra parte, ha nominato un ambasciatore in Cina: sarà il diplomatico Pavel Ryabikin a ricoprire l’incarico, nella sede vacante dal febbraio 2021. Secondo Xi, inoltre, «il rispetto reciproco di sovranità e integrità territoriale è la base politica delle relazioni Cina-Ucraina».

A rafforzare il potenziale ruolo di Pechino nella crisi anche l’apprezzamento condiviso da Stati Uniti e Unione europea dopo il colloquio telefonico di ieri. «È un primo passo importante e atteso da tempo dalla Cina nell’esercizio delle proprie responsabilità in qualità di membro del Consiglio di sicurezza dell’Onu», ha dichiarato tramite un portavoce la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ricordando che questa telefonata era stata caldeggiata anche durante la sua recente missione a Pechino insieme al presidente francese, Emmanuel Macron. «Siamo contenti che Xi e Zelensky si siano parlati. È da tempo che chiediamo che la Cina ascolti la prospettiva ucraina», ha dichiarato il portavoce del Consiglio per la sicurezza statunitense, John Kirby, pur precisando che è «prematuro» sbilanciarsi e fare previsioni. Riserve sono state espresse anche da Mosca, tramite la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakaharova, che ha pubblicato il seguente commento: «Prendiamo atto della disponibilità cinese a compiere sforzi per i negoziati, ma riteniamo che il problema non sia la mancanza di buoni piani».

La Cina, lo scorso febbraio, aveva presentato una “posizione” sulla crisi in Ucraina articolata in 12 punti, con tre condizioni fondamentali per raggiungere la de-escalation e dare il via ai negoziati di pace: cessate il fuoco, no all’uso di armi nucleari e agli attacchi alle centrali atomiche. Significativo, in attesa di vedere se queste aperture possano portare sviluppi concreti, è che l’atteso colloquio telefonico sia intercorso nel giorno dell’anniversario del disastro nucleare di Chernobyl.

La cronaca sul terreno, in ogni caso, ci riporta sulla dura realtà legata al conflitto. Le forze armate russe hanno bombardato nella notte Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, con quattro missili Kalibr lanciati dal Mar Nero. L’attacco ha colpito case private, un edificio storico e un grattacielo: al momento il bilancio è di un morto e 23 feriti, tra cui un bambino. Un altro episodio ha colpito un giornalista nei pressi del ponte di Kherson: l’inviato del quotidiano italiano «La Repubblica», Corrado Zunino, è rimasto ferito ad una spalla. Nello scontro ha perso la vita il traduttore che lavorava con Zunino, Bogdan Bitik.