Spunti di riflessione

Sete di “altro”

 Sete di “altro”  QUO-098
27 aprile 2023

Leggo nella cronaca che un giovane, sotto l’effetto della droga, ha ucciso nonni e zia. E un giornale dà notizia che i ricercatori del Cnr hanno pubblicato uno studio che dimostra come il 17% dei minorenni ha un comportamento considerato a rischio: «Dal web all’alcol, così i ragazzi cadono nella rete delle dipendenze». C’è chi dice che si tratta di evasione, di alienazione. E c’è anche chi dice che si tratta di aspirazione verso qualche cosa di trascendente. Una ricerca istintiva di sensazioni intense, di voglia di contemplazione.

Sembra di sentire l’Apostolo Filippo, che dice: «Signore, mostraci il Padre, e ci basta» (Vangelo). C’è sempre, nel profondo dell’uomo la sete di “altro”, di più grande, di più elevato... Sete di Dio?

Un famoso teologo diceva: «Il cristiano di domani sarà un mistico, cioè uno che ha sperimentato qualche cosa, oppure non sarà nulla» (Karl Rahner).

Davvero, oggi il mondo ha più che mai bisogno di un ritorno alla contemplazione. Dobbiamo convincerci di questo: più si prega, più si desidera pregare. Più si ama Dio, più lo si vuole amare. Più si comunica con lui, più si desidera comunicare.

Meno si prega, meno si desidera pregare. Più cerchiamo “via, verità e vita” lontano da Dio, meno si sente il desiderio di Dio. Più si prega, più Dio è in noi. Più si “vive” Dio, più si guadagna a stare con lui. Più ci si allontana da Dio, più si ricorre alle droghe, e ci si lascia travolgere dalla crisi.

Quanto meno si prega, tanto meno Dio ha senso; e quanto meno significato ha Dio, tanto meno si ricorre a lui. Così, Dio finisce per diventare “nessuno”!

Abbandonata la fonte della vita, non riusciamo più a trovare la via e la verità! Continueremo a parlare “di” Dio, ma saremo incapaci di parlare “con” Dio!

Potremo diventare i professionisti di Dio, ma non avremo cuore e calore per indicare la via che porta a Dio. Stiamo attenti: se lasciamo morire Dio, facciamo nascere i mostri dell’assurdo, dell’angoscia, della solitudine, del niente...

Il pensiero di due filosofi francesi: «nel sopprimere Dio siamo rimasti senza l’unico interlocutore che realmente contava» (Simone de Beauvoir); «la vita diventa una “passione inutile” un lampo assurdo fra due eternità oscure» (Sartre).

Il volto di Dio nella nostra vita è sempre necessario!

di Leonardo Sapienza


Il Vangelo in tasca

7 maggio, V Domenica di Pasqua

Prima lettura: At 6, 1-7;
Salmo: 32;
Seconda lettura: 1 Pt 2, 4-9;
Vangelo: Gv 14, 1-12.