Il racconto

L’abbraccio alla star del padel
battezzata al Barrio Flores
23 anni fa

 L’abbraccio alla star del padel  QUO-097
26 aprile 2023

Ventitré anni fa l’arcivescovo Jorge Mario Bergoglio ha battezzato Delfina Brea — vice campionessa del mondo di padel e tra le numero uno del ranking internazionale — a Buenos Aires: nella chiesa di san José, nel Barrio Flores dove entrambi sono nati e cresciuti, scoprendo le loro strade.

Stamani, in piazza San Pietro, 23 anni dopo quel battesimo, le mani di Papa Francesco hanno nuovamente stretto le mani di Delfina per incoraggiarla nell’iniziativa sportiva solidale promossa con Athletica Vaticana e la International Padel Federation in favore delle 500 famiglie povere assistite dal Dispensario pediatrico Santa Marta: i “vicini di casa” del Pontefice.

Il Papa ha firmato la racchetta da padel che, nel disegno dell’artista Barbara Salvucci, richiama proprio l’esperienza dell’inclusione attraverso lo sport. La “racchetta solidale” sarà ora messa all’asta sui canali del prestigioso marchio spagnolo Bullpadel, con il sostegno dei top player, e il ricavato andrà interamente a sostenere il servizio del Dispensario.

«Sono stata battezzata da Papa Francesco quando era arcivescovo di Buenos Aires e oggi l’ho rincontrato in Vaticano proprio grazie alla racchetta da padel che è la mia passione e il mio lavoro» dice Delfina, con un pensiero di gratitudine alla sua famiglia e ai suoi genitori Soledad e Nito, famoso coach, per la scelta di quel battesimo nel 2000.

C’è tutta la visione sportiva, inclusiva e solidale, di Papa Francesco nelle parole della star del padel: «Con questa iniziativa per il Dispensario Santa Marta ho scoperto che una racchetta ha due “facce” sul campo ma molte di più nella vita, semplicemente facendo squadra e non perdendo di vista le persone più fragili, chi è rimasto indietro. Aiutare le famiglie povere con bambini piccoli non è un dovere, è un privilegio».

Con la campionessa argentina a presentare al Papa l’iniziativa in piazza San Pietro c’erano Luigi Carraro, presidente della International Padel Federation, Diego Miller, in rappresentanza delle federazioni del continente americano, e Alfredo Peñalver, presidente di Bullpadel. Da parte vaticana, Alessandra Turco, direttore di Vatican Padel, e il giocatore più giovane: Davide De Santis, 21 anni.

Da Ischia gli eroi dell’alluvione di novembre


Il Papa ha salutato con particolare affetto i ventisei agenti di polizia che a Ischia hanno partecipato alle operazioni di salvataggio durante la terribile alluvione del 26 novembre scorso.

In quell’occasione — ricorda il vice questore Ciro Re, dirigente del Commissariato dell’isola — una frana travolse abitazioni e strade nella parte alta del comune ischitano di Casamicciola, provocando 12 vittime. «Gli agenti hanno salvato oltre 120 persone, con mezzi di fortuna e senza l’ausilio di elicotteri, viste le condizioni meteo. Purtroppo hanno ritrovato anche i corpi delle 12 vittime e questa esperienza li ha segnati nell’animo».

Ad accompagnare il gruppo c’era anche don Antonio Mazzella, vice parroco di Forio, proprio vicino Casamicciola: «La fortuna di Ischia sono i suoi giovani. Nell’immediatezza dell’evento tragico e ancora adesso sono loro a trasmettere forza a tutta la popolazione».

In particolare, tra i presenti l’assistente capo Massimo Gravina che, proprio nelle ore successive alla frana, portò in salvo una bambina stringendola tra le sue braccia. Quella foto è divenuta simbolo dell’impegno dei soccorritori. «Ricordo come fosse ora — ha raccontato Gravina — quella piccola buttarsi tra le mie braccia con tutta la sua volontà di sopravvivenza. E non dimentico la sensazione, scavando a mani nude nel fango, di sentirmi come nelle sabbie mobili, quando non hai nulla a cui aggrapparti».

Il movimento Shalom da 50 anni per la pace


Era presente in piazza San Pietro una delegazione — circa trecento persone — del movimento Shalom, che ha voluto esprimere al Papa la sua vicinanza nell’impegno per costruire la pace. Lo ha spiegato monsignor Andrea Pio Cristiani — fondatore nel 1974 del movimento che ha sede nella diocesi toscana di San Miniato — con l’assistente generale, monsignor Donato Agostinelli, e sei sacerdoti impegnati in Iraq, Cina, Burkina Faso, Burundi e Congo. «La diffusione della cultura della fratellanza che fonda il suo essere sulla centralità della persona umana, con un’attenzione particolare agli ultimi» e «si fa promotrice del dialogo interreligioso», è, secondo monsignor Cristiani, la finalità primaria di Shalom, che il prossimo anno compirà 50 anni di attività. Nel pomeriggio al Senato verrà presentato il volume Crescere insieme all’Africa che monsignor Cristiani ha scritto per Castelvecchi insieme con il giornalista Giampaolo Grassi.

Una realtà editoriale vicina agli ultimi della Sicilia


«Nell’editoria siciliana c’è una realtà che si sente molto vicina agli “ultimi”, incentra la propria narrazione sulle storie e sui bisogni dei più poveri, sulle periferie non solo di tipo geografico, dando voce alle realtà del volontariato nel territorio». Ad affermarlo è il giornalista Filippo Passantino, uno dei fondatori della cooperativa “Il Mediterraneo”, nata durante l’emergenza pandemica grazie alla vittoria del contest “New technology for welfare lab”, promosso dalla Caritas di Palermo con alcuni uffici della diocesi e in collaborazione con il Progetto Policoro.

“Il Mediterraneo” è diventata così una testata giornalistica, nata grazie all’impegno di quattro giovani, di cui tre palermitani — lo stesso Passantino con Giuseppe Madonia e Lilia Ricca — e uno originario del Mali, Bandiougou Diawara, mediatore culturale che cura le relazioni con le organizzazioni non profit del territorio.

Da Siviglia per presentare il II Congresso delle confraternite


L’arcivescovo di Siviglia, monsignor Josep Ángel Saiz Meneses, ha presentato al Papa il ii Congresso internazionale delle confraternite e della religiosità popolare, in programma nella città andalusa nell’ottobre 2024. Avrà un tema molto significativo: «Camminare nella speranza». Nei mesi scorsi sono stati costituiti un comitato esecutivo e sette commissioni.

Tra le varie iniziative, anche la realizzazione di una mostra che evidenzierà i legami tra la pietà popolare di Siviglia e quella dell’Andalusia, della Spagna e del resto del mondo. In questi giorni l’arcivescovo Saiz Meneses, insieme con i membri del comitato esecutivo, sta incontrando i responsabili di alcuni Dicasteri della Curia romana.

Il 50° di vita religiosa di alcuni missionari della Consolata


Nella loro congregazione religiosa li chiamano i “g50”: sono i circa venti missionari della Consolata che quest’anno celebrano mezzo secolo di professione religiosa o di ordinazione sacerdotale. Questa mattina hanno partecipato all’udienza generale.

«Vengono da molti Paesi dell’America latina, ma anche dall’Etiopia, dal Portogallo e dalla Spagna» ha fatto presente il superiore generale, padre Stefano Camerlengo, precisando che «sono a Roma per partecipare a un corso di rinnovamento e formazione per la nostra missione ad gentes, attiva con mille missionari di 28 nazionalità, in 27 Paesi».

Le suore salesiane dei Sacri Cuori nel centenario di san Filippo Smaldone


«Vogliamo ricordare, con il Papa, la missione di san Filippo Smaldone, fondatore della famiglia religiosa delle suore Salesiane dei Sacri Cuori, nel centenario della nascita. Uno di quei “santi sconosciuti” che ha dedicato la sua vita alle persone audiolese». Sono le parole dell’arcivescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia, che ha accompagnato all’udienza generale una delegazione delle suore e oltre 1.500 rappresentanti dei movimenti laicali smaldoniani.

L’arrivo del Pontefice in piazza San Pietro è stato accompagnato dalle musiche di una banda proveniente da Malta e dai canti del coro della St. Paul’s Choir School di Cambridge, a Boston, nel Massachusetts. Ne fanno parte ragazzi tra i 10 e i 14 anni. Domenica scorsa hanno cantato durante la messa nella basilica Vaticana. E stamane alcuni di loro hanno vissuto anche l’indimenticabile “tour” a bordo della papamobile durante il tradizionale passaggio del Papa per salutare da vicino tutti i pellegrini.

In particolare, la delegazione della banda maltese ha voluto donare all’ambulatorio Madre di Misericordia del Dicastero per il servizio della carità un sistema diagnostico computerizzato per determinare il difetto visivo di un occhio in maniera oggettiva, consentendo di avere una valutazione precisa del difetto refrattivo e permettendo quindo di diagnosticare condizioni come la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo.

di Fabrizio Peloni