Il grazie di Francesco a dirigenti e personale della Ita Airways

Le “ali del Papa”

 Le “ali del Papa”  QUO-087
14 aprile 2023

«In qualche modo voi rappresentate “le ali del Papa”, che mi permettono di volare sino ai confini della terra portando il Vangelo della speranza e della pace». Lo ha detto Francesco rivolgendosi a dirigenti e personale della società Ita Airways durante l’udienza svoltasi stamane, 14 aprile, nella Sala Clementina.

Cari amici, buongiorno e benvenuti!

Ringrazio per la vostra presenza, ringrazio perché siete “atterrati” qui in Vaticano. Sono contento! E vi accolgo con piacere: in qualche modo voi rappresentate “le ali del Papa”, che mi permettono di volare sino ai confini della terra portando il Vangelo della speranza e della pace. A volte penso: se San Paolo avesse avuto la possibilità di viaggiare in aereo, che cosa sarebbe successo?

E in effetti ciò è accaduto con un Papa che portava il suo nome. Il 4 gennaio 1964 San Paolo vi saliva a bordo del dc8 dell’Alitalia — quei dc8 che sono “in pensione” adesso — primo Pontefice della storia a prendere l’aereo per un pellegrinaggio apostolico. Papa Montini aveva tanto voluto il viaggio in Terra Santa, breve ma intensissimo. Lo aveva annunciato con entusiasmo e commozione ai Padri conciliari, al termine della seconda sessione del Vaticano ii. Quel volo, con partenza da Roma-Fiumicino e arrivo ad Amman, inaugurò i viaggi papali nel mondo: una modalità nuova di svolgere il ministero pastorale del Papa, che ha permesso al Vescovo di Roma di raggiungere tantissime persone che mai avrebbero potuto compiere un pellegrinaggio a Roma. Dopo quel primo viaggio, San Paolo vi ne compì altri otto, toccando tutti i Continenti.

Poi, con San Giovanni Paolo ii, che nei suoi 27 anni di pontificato ha compiuto 104 viaggi internazionali, questa forma di missione è diventata parte integrante del pontificato. Così, ha viaggiato il suo successore Benedetto xvi; e così ho continuato a viaggiare anch’io: fra due settimane, a Dio piacendo, partirò per il 41° pellegrinaggio andando a visitare l’Ungheria. E poi ci sarà Marsiglia, e la Mongolia... e tutte le cose che sono in lista d’attesa.

La compagnia “di bandiera” italiana, che voi qui rappresentate, solitamente accompagna il Successore di Pietro e il suo seguito nel viaggio di andata; e in alcuni casi lo fa anche nel viaggio di ritorno e nelle trasferte interne, o da un Paese all’altro nell’ambito dello stesso viaggio. È un servizio molto prezioso, che richiede competenza, cura e attenzione a tanti particolari, compresa la non facile logistica: lo sa bene il Papa che — come vedete — ha qualche problema di mobilità, ma grazie al vostro aiuto continua a viaggiare!

Per me è importante incontrare le persone, incontrare le comunità, i fedeli, i credenti di altre religioni, le donne e gli uomini di buona volontà… Incontrare di persona, parlare di persona è diverso dal rendersi presenti con un messaggio, magari con un video. Non è lo stesso. Il Papa viaggia per confermare i fratelli nella fede, per essere vicino a chi soffre, per aiutare chi si impegna per la pace. Tutto questo è possibile anche grazie a voi. Per questo vi ringrazio e, finché Dio vorrà, continueremo a volare insieme.

Cari amici, vi auguro il meglio per il vostro lavoro. E grazie di questa visita, grazie tante. La Madonna vi accompagni. Benedico di cuore tutti voi e le vostre famiglie. E vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie!


Per la salvaguardia dell’ambiente


Grazie agli investimenti nel settore della sostenibilità ambientale, fra tre anni quella della Ita Airways sarà la flotta più “green” d’Europa, riducendo sensibilmente le emissioni di Co2. Lo ha assicurato l’amministratore delegato e direttore generale della società, Fabio Maria Lazzerini, salutando il Papa all’inizio dell’udienza. Proprio la salvaguardia dell’ambiente e l’attenzione al prossimo, ha ricordato,  sono «i valori su cui si poggia il nostro lavoro quotidiano». Del resto, ha aggiunto,   «siamo nati per collegare persone e luoghi» e per promuovere la «conoscenza reciproca» da cui «nascono i semi della pace».