I saluti
Il mondo provato
Il ricordo del sessantesimo anniversario della «Pacem in terris» di Giovanni xxiii e l’importanza della Divina misericordia — la cui festa si celebra domenica prossima — per il mondo provato dalle guerre sono stati evidenziati da Papa Francesco al termine della catechesi, durante i saluti ai vari gruppi presenti in piazza San Pietro. Dopodiché l’udienza generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la benedizione apostolica.
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare le parrocchie e i giovani venuti dalla Svizzera e dalla Francia.
Fratelli e sorelle, riempiti della gioia del Cristo Risorto, chiediamo la grazia di essere Chiesa “in uscita”, quella comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa e che si coinvolgono per annunciare il Vangelo della pace e della misericordia.
Dio vi benedica!
Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese, specialmente ai gruppi provenienti da Svezia, Svizzera, Canada e Stati Uniti d’America. Nella gioia del Cristo Risorto, invoco su di voi e sulle vostre famiglie l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!
Cari fratelli e sorelle, Cristo è risorto, è veramente risorto! La luce della sua risurrezione ci guidi per compiere sempre meglio il passaggio dal peccato alla vera vita perché possiamo annunciare con gioia al mondo che Cristo ha sconfitto la morte e il male.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Con la fuerza que nos da Cristo Resucitado, y teniendo en cuenta la experiencia de san Pablo, salgamos a anunciar a todos la Buena Noticia, que nos da alegría y paz. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.
Saluto cordialmente i pellegrini brasiliani della Comunità Filhos da Misericórdia e tutti i presenti di lingua portoghese: «La pace del Signore sia con tutti voi». Dalla tomba dove Lo avevano rinchiuso, Cristo Gesù è uscito per noi, per portare la vita dove c’era la morte. Egli è risorto per noi e non ci lascerà mancare nulla: appoggiati a questa certezza riusciremo a superare ogni difficoltà. Di nuovo auguro a tutti buona Pasqua, nella pace di Cristo.
Saluto i fedeli di lingua araba. La nostra speranza si chiama Gesù. Egli è entrato dentro il sepolcro del nostro peccato e dagli abissi più oscuri della nostra morte, ci ha risvegliati alla vita. Egli è vivo e con Lui il male non ha più potere, il fallimento non può impedirci di ricominciare e la morte diventa passaggio per l’inizio di una vita nuova. A tutti voi, Buona Pasqua!
Saluto cordialmente tutti i polacchi. Tra poco celebreremo la Domenica della Divina Misericordia, istituita da San Giovanni Paolo ii come voluto dal Signore Gesù attraverso Santa Faustina Kowalska quasi un secolo fa. Oggi che il mondo è sempre più provato dalle guerre e si allontana da Dio, abbiamo ancora più bisogno della Misericordia del Padre. Eleviamo pertanto la preghiera a Cristo: “Per la Tua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero”. Vi benedico di cuore.
Ieri ricorreva il 60° anniversario dell’Enciclica Pacem in terris, che San Giovanni xxiii indirizzò alla Chiesa e al mondo nel pieno della tensione tra i due blocchi contrapposti nella cosiddetta guerra fredda. Il Papa aprì davanti a tutti l’orizzonte ampio in cui poter parlare di pace e costruire la pace: il disegno di Dio sul mondo e sulla famiglia umana. Quell’Enciclica fu una vera benedizione, come uno squarcio di sereno in mezzo a nubi scure. Il suo messaggio è attualissimo. Basti ad esempio questo passo: «I rapporti tra le comunità politiche, come quelli tra i singoli esseri umani, vanno regolati non facendo ricorso alla forza delle armi, ma nella luce della ragione, e cioè nella verità, nella giustizia, nella solidarietà operante» (n. 62). Invito i fedeli e gli uomini e le donne di buona volontà a leggere la Pacem in terris, e prego perché i Capi delle Nazioni se ne lascino ispirare nei progetti e nelle decisioni.
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i nuovi diaconi della Compagnia di Gesù, esortando ciascuno a seguire con fedeltà il divino Maestro. Saluto i ragazzi della Valcamonica, i Decanati di Lecco, Bollate e Villoresi, le comunità parrocchiali di Pontoglio e di Contrada, i liceali di Napoli e gli studenti di Marcianise. Accolgo con gioia il pellegrinaggio dei preadolescenti dell’Arcidiocesi di Milano: cari ragazzi, vi auguro di vivere in pienezza il messaggio pasquale, sempre fedeli al vostro Battesimo e testimoni gioiosi di Cristo morto e risorto per noi.
La prossima domenica celebriamo la Misericordia di Dio, è la Domenica della Misericordia. Il Signore mai smette di essere misericordioso: pensiamo alla Misericordia di Dio che sempre ci accoglie, sempre ci accompagna, mai ci lascia da soli.
Il mio pensiero va infine, come di consueto, ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli. Vi invito a vivere questo tempo pasquale con lo sguardo rivolto al Cristo Risorto, che si è immolato per noi e per la nostra salvezza.
E perseveriamo nella preghiera per la martoriata Ucraina. Preghiamo per quanto soffre l’Ucraina.
A tutti la mia benedizione.