Via Crucis
Per i cattolici in Eritrea i riti della Pasqua sono stati l’occasione per manifestare il senso di una fede antica, profonda, messa alla prova dalle drammatiche vicissitudini del Paese

Corpo e spirito

 Corpo e spirito  QUO-085
12 aprile 2023
È una fede antica, profonda, sentita. Una fede che pervade lo spirito e il corpo, fatta di sacrifici e devozione. Una fede che neppure le difficili condizioni economiche del Paese e le tensioni politiche sono state in grado di intaccare. Così si vive il cattolicesimo in Eritrea. Una Chiesa piccola, quella eritrea, che rappresenta il 13 per cento dei fedeli, contro il 51 della Chiesa cristiana ortodossa. Ma è una comunità molto attiva che conta su un’arcidiocesi (Asmara) e tre diocesi (Barentu, Keren e Segheneity). «La Pasqua — spiega Tensae, suora comboniana eritrea, il cui nome significa “risurrezione” in tigrino — è indubbiamente la festa più sentita dalla nostra comunità, forse ancora di più del Natale. È un’occasione che viviamo con tutti noi stessi: corpo e ...

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