Salvare servendo: questo fa Gesù quando lava i piedi ai discepoli. Perciò Papa Francesco ha riproposto il gesto e il suo significato nel pomeriggio del Giovedì santo, 6 aprile, con dodici giovani detenuti nel carcere minorile romano di Casal del Marmo. Rinnovando una tradizione che risale ai tempi del ministero episcopale a Buenos Aires, Papa Bergoglio ha ancora una volta celebrato la messa in Cena Domini, con cui ha aperto i riti del Triduo pasquale, in una delle “periferie esistenziali” care al suo cuore: una casa circondariale, appunto, e per di più che ospita giovanissimi. La stessa in cui si recò dieci anni fa, poco dopo l’elezione al pontificato. Due ragazze sinti e dieci loro coetanei, uno dei quali musulmano, hanno potuto vedere il vescovo di Roma chinarsi ai loro piedi, lavarli e baciarli. Proprio come fece Gesù, «il giorno prima di essere crocifisso» — ha spiegato il vescovo di Roma nell’omelia pronunciata a braccio — abbassandosi al livello degli schiavi e lasciando sbalorditi i discepoli. «Ma egli lo fa — ha aggiunto — per far capire che sarebbe morto come uno schiavo, per pagare il debito di tutti noi». Perché, ha chiarito, Lui sa di cosa sono capaci gli uomini, ma «ci ama così come siamo, e lava i piedi a tutti noi. Non si spaventa delle nostre debolezze, soltanto vuole accompagnarci, perché la vita non sia tanto dura per noi». Del resto, «ognuno di noi può scivolare» nel peccato e la coscienza di ciò «ci dà la dignità». Da qui l’esortazione ai presenti: «Durante la lavanda dei piedi pensate: “Gesù mi ha salvato, e ho questa difficoltà adesso”. Ma passerà, il Signore è sempre accanto a te, mai abbandona» ha concluso.
07 aprile 2023