Il ricovero al Gemelli

Pope Francis shakes a person's hand from his car as he leaves the Gemelli hospital on April 1, 2023 ...
06 aprile 2023

Una visita alla Salus populi Romani, per affidarle nella preghiera i bambini incontrati il giorno prima nel reparto di Oncologia pediatrica e Neurochirurgia infantile del policlinico Gemelli, tutti gli infermi e quanti soffrono per la malattia e la perdita dei loro cari. Papa Francesco l’ha compiuta nella mattina di sabato scorso, 1° aprile, appena dimesso dall’ospedale romano in cui era stato degente per tre giorni.

La sosta orante nella basilica romana di Santa Maria Maggiore ha quindi preceduto l’atteso rientro in Vaticano al termine di giornate di apprensione per la sua salute, iniziate nel pomeriggio del mercoledì precedente quando era stato costretto al ricovero a causa di una bronchite su base infettiva che ha richiesto la somministrazione di una terapia antibiotica. Già dall’indomani mattina comunque il suo stato di salute era apparso in netto miglioramento, tanto che nella serata di giovedì si era già iniziato a parlare dell’imminente dimissione dal nosocomio dell’Università cattolica del Sacro cuore. Il giorno seguente, venerdì 31 marzo, valutato l’esito degli esami effettuati e il favorevole decorso clinico, l’équipe medica che lo ha avuto in cura aveva sciolto la prognosi, tanto che nel pomeriggio Francesco aveva potuto spostarsi dall’appartamento papale del decimo piano nell’ala d per incontrare i piccoli pazienti del reparto oncologico. Qui ha regalato rosari, uova di cioccolato e copie del libro Nacque Gesù a Betlemme di Giudea... e ha anche battezzato il piccolo Miguel Ángel, per la gioia delle giovane mamma peruviana che lo ha dato alla luce poche settimane fa. Inoltre, rivolgendosi al personale sanitario presente, ha dedicato un pensiero a chi con abnegazione e spirito di servizio contribuisce ad alleviare le sofferenze fisiche e le angosce dei malati e dei famigliari.

Sabato mattina, l’uscita dall’ospedale, con un’ultima toccante istantanea del Papa: l’abbraccio a una coppia di genitori che aveva appena perso la figlia, con i quali si è fermato a pregare.