Invito alla generosità dei fedeli per la colletta del Venerdì di Passione

Per il futuro
della Terra Santa

 Per il futuro della Terra Santa  QUO-080
05 aprile 2023

La colletta del Venerdì santo è di fondamentale importanza per la Custodia di Terra Santa. Nel 1974 Paolo vi, in linea con i suoi predecessori, mise in rilievo il lavoro e la storia dei francescani in Terra Santa e in particolare il ruolo sociale, culturale, caritativo che noi frati da secoli svolgiamo. Paolo vi esortò tutta la Chiesa a una maggiore cooperazione e attenzione alla colletta del Venerdì santo, permettendoci così sino a oggi non solo di mantenere i luoghi santi ma di poter sostenere ogni attività pastorale, educativa e sociale rivolta ai cristiani, di poter assistere i pellegrini e intensificare le opere apostoliche.

La Custodia di Terra Santa riceve una parte della colletta mentre il restante è devoluto ad altre istituzioni; per noi è il maggior sostegno economico che riceviamo ed è soprattutto indispensabile per la sopravvivenza della Custodia, per la tutela dei luoghi santi e per la comunità cristiana di Terra Santa, perché noi viviamo principalmente di questa elemosina. Con essa ci occupiamo di sostenere le famiglie cristiane che vivono in precarie situazioni economiche ma anche sociali e sanitarie a causa della complessa situazione politica. Da secoli lavoriamo per mantenere la presenza cristiana nei luoghi santi e per rendere viva la liturgia nei luoghi di culto.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una forzata emigrazione di molti cristiani causata dalla costruzione del muro di separazione, da nuove leggi restrittive che hanno generato una forte crisi economica e una profonda incertezza sul futuro. Dopo il covid sono cambiate molte cose poiché l’assenza prolungata dei pellegrinaggi ha ridotto notevolmente l’elemosina che prima si riceveva con la visita dei luoghi santi, e bisogna tenere presente che molti cristiani ancora oggi sono senza lavoro. Per due anni abbiamo sostenuto numerose famiglie di Betlemme perché è la comunità che ne ha risentito di più rispetto ad altre, a causa anche del muro. Con l’arrivo della guerra tra Russia e Ucraina, la situazione di riflesso è peggiorata anche per noi e, purtroppo, il recente terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria ha messo definitivamente in ginocchio quest’ultima, già distrutta dai lunghi anni di guerra. I nostri frati in Siria hanno aperto le loro case e le loro chiese dove è possibile ancora entrare; purtroppo il sisma ha completato la distruzione delle case che portavano il segno della violenza subita dall’Is. In questa situazione assai complessa la Custodia è presente in Israele, Palestina, Giordania, Siria, Libano, Cipro ed Egitto, terre che in diversi aspetti sono rimaste coinvolte dalla devastante situazione geopolitica. La minoranza cristiana che ci vive sta soffrendo moltissimo e va aiutata, perciò la nostra priorità è di far rimanere i cristiani in Terra Santa, anche se ormai sono una minoranza ma rappresentano le pietre vive della Chiesa.

Voglio ringraziare tutti coloro che nonostante le fatiche quotidiane si ricordano dei fratelli della Terra Santa: sono i nostri fratelli e le nostre sorelle sparsi nel mondo che hanno compreso i nostri bisogni e con amore ci sostengono, pur di continuare a far brillare la luce della presenza cristiana nella nostra amata terra. Siamo consapevoli che a causa delle oscillazioni economiche mondiali, che hanno colpito molti paesi, le offerte della colletta purtroppo sono diminuite. Qualcuno potrebbe chiedersi a cosa serve la colletta, perché è importante. In questi anni prima del covid, abbiamo finanziato attraverso il flusso della colletta numerosi progetti per il bene delle famiglie e soprattutto dei bambini e dei giovani, perché sono loro il futuro in Terra Santa. Con la colletta abbiamo costruito case a Betfage, restaurato abitazioni a Gerusalemme, Betlemme, Jaffa, Nazareth. Molte nostre energie sono state profuse per portare a compimento i restauri o la ricostruzione di tante case che sono state destinate ai poveri e alle giovani coppie che finalmente possono intravedere la possibilità di formare una famiglia. Sono state finanziate centinaia di borse di studio universitarie, sostenute le scuole francescane rendendole a norma di legge e creando ambienti belli e confortevoli. Date le necessità e le circostanze nel territorio della missione, le scuole francescane accolgono anche i non cristiani, al fine di aiutare e incrementare il bene spirituale e culturale di tutti gli allievi. Investiamo molto sull’istruzione e sulla cultura perché riteniamo importante gettare le fondamenta per la crescita di ogni bambino e la formazione culturale e sociale.

A Beit Hanina abbiamo ampliato la scuola per i bambini ipovedenti «Helen Keller» della Terra Santa e a fianco abbiamo costruito una nuova scuola aumentando le classi. A Betlemme sosteniamo il consultorio familiare e la Casa francescana del fanciullo che ospita bambini tra i 6 e i 15 anni, in gravi difficoltà. Abbiamo poi recuperato una sala abbandonata all’interno del complesso scolastico del Terra Santa College, creando un centro sportivo e polivalente. La nostra visione è rivolta al mondo giovanile affinché i ragazzi crescano e vengano educati insieme alle loro famiglie, offrendo spazi di gioco e per lo sport, costruendo centri parrocchiali a Cana, a Beit Hanina e a Gerusalemme (il primo centro sportivo in città vecchia), al fine che i nostri bambini possano avere un luogo di ritrovo ed educativo che li allontani dalle strade. I centri parrocchiali sono frequentati anche dalle famiglie, creando così un ambiente sereno.

Oltre ai progetti sulle comunità, sui giovani e sulle famiglie ci siamo occupati di salvaguardare le strutture di tutti i luoghi santi, che includono sia lavori di piccola manutenzione quotidiana sia grandi opere effettuate allo scopo di promuovere e sviluppare tutti i servizi dedicati alla comunità cristiana residente, ai pellegrini e al servizio del patrimonio storico. A Gerusalemme proseguiamo con il progetto della scuola di musica del Magnificat, dove ai corsi sono iscritti diversi studenti di culture diverse che partecipano a manifestazioni culturali a livello locale e internazionale, e rappresentano un esempio di dialogo e di percorso di pace attraverso l’amore comune per la musica.

Investiamo molto anche sulla ricerca archeologica dello Studio biblico francescano, poiché è importante proseguire nella conoscenza storica della Terra Santa. Molti luoghi santi sono stati messi in sicurezza affinché venga salvaguardata la storicità e la ricchezza del messaggio. Nella basilica del Getsemani abbiamo restaurato i mosaici che raccontano i momenti della passione di Gesù. A Nazareth, nella basilica dell’Annunciazione, abbiamo salvato la Grotta dove la Vergine Maria riceve l’annuncio dell’Angelo. A Cafarnao abbiamo lavorato sul sito archeologico. A Monte Tabor e a Tabga abbiamo realizzato strutture necessarie per i pellegrini. Infine il lavoro più importante a Monte Nebo, in Giordania, nel santuario del Memoriale di Mosè, dove abbiamo concluso una grande opera di restauro, mentre a Gerusalemme, nella basilica del Santo Sepolcro, abbiamo sostenuto il lavoro di rinsaldamento e restauro dell’Edicola dove si trova la tomba di Gesù.

Per quanto riguarda la comunicazione, abbiamo finanziato il Christian Media Center che rappresenta la nostra finestra verso il mondo con la diffusione in tempo reale di notizie della Terra Santa e degli eventi legati ai luoghi santi di culto cristiano, di tutte le Chiese presenti, cattoliche, ortodosse, armene, e di tutte le minoranze. Abbiamo diffuso il testo sacro della Bibbia in lingua araba, traducendola e stampandola presso le nostre tipografie, per far accostare con più facilità i nostri fedeli alla conoscenza delle sacre Scritture. Per noi francescani è importante salvaguardare la memoria storica nella terra di Gesù, assicurare la continuità della presenza francescana in Terra Santa e garantire che né i luoghi santi né le pietre vive scompaiano. Nonostante le difficoltà incontrate in questi ultimi anni abbiamo mantenuto il posto di lavoro a più di 2500 dipendenti che lavorano per la Custodia.

La nostra forza, in un momento così difficile, sono l’unità e la collaborazione di tutti al fine di poter proseguire la nostra missione. In sintesi la colletta alimenta i quattro pilastri su cui si fonda parte della nostra presenza francescana: lavoro, casa, educazione, preghiera. Ecco perché la colletta del Venerdì santo è un grande atto d’amore che ci permette di proseguire, come san Francesco ci ha insegnato, a camminare al fianco dei più poveri.

di Ibrahim Faltas
Vicario custodiale di Terra Santa