Presentata la piattaforma social «SynAct Family»

Un impegno comune
per la famiglia

 Un impegno comune per la famiglia  QUO-079
04 aprile 2023

Nell’Anno Famiglia Amoris Laetitia, indetto da Francesco nel 2021, le Conferenze episcopali, i movimenti e le associazioni internazionali che si occupano di pastorale familiare hanno espresso l’esigenza, e direi, l’urgenza di dialogare e interagire su temi legati al matrimonio, alla famiglia e alla vita umana.

Le sfide sui temi della vita e della famiglia sono complesse: pensiamo ai temi controversi della bioetica, che dividono il pensiero e suscitano domande anche all’interno della Chiesa, o al numero sempre più ridotto di giovani che si sposano, al numero crescente di separazioni e nuove unioni, alle difficoltà educative delle famiglie, in cui gli adolescenti vivono situazioni di profondo disagio psicologico. Temi che richiedono interventi seri e urgenti da parte di esperti, ma anche un modo diverso di pensare e di agire nella pastorale familiare, affinché non solo le famiglie, ma anche i pastori non si sentano soli nell’affrontare questi bisogni esistenziali, che sono sotto gli occhi di tutti e che solo in alcuni contesti iperspecializzati riusciamo ad affrontare in maniera efficace.

Nelle visite «ad limina» dei vescovi a Roma presso il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita queste difficoltà vengono ogni volta condivise: tutti esprimono il bisogno di aiutarsi a vicenda per capire come accompagnare le famiglie. Il bisogno di fare rete è forte nel mondo della Chiesa, nonostante le profonde diversità pastorali e culturali che caratterizzano i Paesi nel mondo. Il rispetto di queste differenze e la necessità concreta di “inculturare” il Vangelo, infatti, non escludono, anzi, ci richiedono di far circolare il più possibile idee, progetti e iniziative riproducibili ed adattabili ad ogni contesto pastorale.

Per questo, il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita ha creato una piattaforma social, SynAct Family, con l’obiettivo di offrire uno spazio in cui condividere idee e progetti e rispondere concretamente all’esigenza di una sinergia pastorale tra le realtà ecclesiali e le università cattoliche sui temi che riguardano la famiglia e la vita umana.

Il nome della piattaforma è strategico: viene da Synod in action. Si tratta di attuare e vivere concretamente il principio della sinodalità — il camminare insieme — per alimentare la pastorale matrimoniale e familiare e la pastorale della vita umana nelle Chiese particolari a partire dall’ascolto delle realtà locali, dai bisogni che le Conferenze episcopali percepiscono nei loro paesi. Esse possono, così, attingere ad una piattaforma dove si incontrano i responsabili delle più importanti realtà nazionali ed internazionali per scambiarsi materiali già pronti, idee, dubbi, perplessità, metodologie ed esperienze che possano essere loro di aiuto per un lavoro più efficace. Molti laici sono responsabili di questi uffici di pastorale familiare, ma anche chierici che possono insieme riflettere e ascoltarsi a vicenda in maniera feconda gli uni per gli altri.

Con questi obiettivi, il 30 marzo scorso si è svolto il primo incontro online per presentare il funzionamento della piattaforma e le sue straordinarie potenzialità. Hanno partecipato i coordinatori internazionali di pastorale familiare delle Conferenze episcopali, ma anche i rappresentanti di centri e istituti universitari appartenenti alla Rediuf, la rete di centri e istituti per la famiglia delle università cattoliche d’Europa e America latina — coordinata anch’essa dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita e sorta nel 2018 in occasione dell’Incontro mondiale delle famiglie a Dublino — per far loro conoscere la ricchezza di abitare uno spazio in cui scambiarsi in piena libertà materiali e progetti. L’obiettivo è aiutarsi per essere creativi e innovativi per accompagnare in maniera più efficace i giovani alla vocazione familiare, gli sposi nel matrimonio e nei momenti di crisi, i genitori nell’educazione dei figli, ma anche le coppie in nuova unione, e non da ultimo i nonni. Ogni età della vita fa parte della pastorale familiare e innumerevoli sono le tematiche che coinvolgono le famiglie nei diversi contesti geografici e pastorali dei cinque continenti. Ciò che all’apparenza, infatti, può sembrare utile solo ad una Chiesa particolare o ad una Conferenza episcopale, tante volte può rivelarsi fecondo anche per altri, grazie alla creatività che lo Spirito è in grado di suscitare quando le menti e i cuori sono davvero aperti al servizio e alla ricerca di ciò che può fare del bene agli altri.

Alla piattaforma può accedere solo un rappresentante per Conferenza episcopale, movimento, associazione e istituto universitario. Questo perché la piattaforma vuole solo fare da veicolo iniziale di comunicazione all’interno di una rete, che deve poi diramarsi in maglie sempre più sottili e capillari: dalle Conferenze episcopali alle loro diocesi, dai responsabili internazionali dei movimenti e delle associazioni ai loro membri responsabili sul territorio, dai direttori dei centri e istituti per la famiglia ai loro ricercatori e ai docenti per diffondere una cultura condivisa della vita e della famiglia, frutto di un lavoro sinodale e concretamente sinergico.

Per sperimentare subito la forza della piattaforma, nel corso dell’incontro del 30 marzo i presenti hanno riflettuto insieme su come applicare e dare attuazione al documento appena pubblicato dal Dicastero sugli Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale. Tante Conferenze episcopali si stanno muovendo per studiarlo e capire da dove cominciare per rinnovare seriamente il modo in cui oggi prepariamo le nuove generazioni alla vita familiare. E tanti istituti universitari stanno progettando corsi per formare formatori e accompagnatori nei nuovi percorsi catecumenali di preparazione alla vocazione matrimoniale. Perché dunque non far conoscere agli uffici di pastorale familiare nazionale questi corsi per formare gli operatori pastorali? Mettere in dialogo queste due realtà — università e Chiese particolari — è essenziale perché si conoscano e scoprano come incontrarsi ed aiutarsi nell’annunciare la famiglia cristiana. Così forse arriveremo agli studenti, ai bambini, ai giovani e ai genitori, agli educatori e ai formatori, ai seminaristi e ai pastori per formare un pensiero culturale e una comprensione umana della realtà del matrimonio e della vita che sia davvero cristiano. Nella Praedicate Evangelium, Papa Francesco sottolinea che c’è un tesoro mondiale di creatività che ha fatto nascere esperienze, strumenti, iniziative e che «non può andare perduto» (cfr. pe ii, 4). Synact Fam si pone in questa direzione. Speriamo che possa essere utilizzato per sostenere il lavoro pastorale delle Chiese particolari e delle università e, nonostante le enormi sfide, attraverso la condivisione, infonda loro coraggio nell’azione e speranza nei cuori.

di Gabriella Gambino
Sotto-segretario del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita