Ritrova la mamma la neonata turca estratta viva dalle macerie a 128 ore dal sisma

Il doppio “miracolo” di Vetin

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04 aprile 2023

Era stata già soprannominata la “bambina del miracolo”, quando dopo più di cinque giorni — ben 128 ore — trascorsi sotto le macerie del terremoto che il 6 febbraio di quest’anno ha devastato la Turchia meridionale, assieme al nord della Siria, era stata estratta viva e in buone condizioni dai soccorritori della provincia di Hatay. Ora qualcosa di eccezionale è di nuovo accaduto per la piccola Vetin, di tre mesi e mezzo: grazie a un test del Dna, sua mamma, Yasemin Begdas, è stata rintracciata e ieri la donna, dopo circa sessanta giorni di disperazione, ha potuto riabbracciare la propria bambina. Il ricongiungimento è avvenuto all’ospedale di Adana, dove Yasemin è ricoverata.

«Riunire una madre a sua figlia è uno dei compiti più preziosi al mondo», ha dichiarato il ministro turco della Famiglia e dei Servizi sociali, Derya Yanik, che ha accompagnato la piccola, dopo che Vetin era stata curata in una struttura di Ankara, a seguito di un trasporto d’urgenza sull’aereo presidenziale non appena i team d’emergenza l’avevano rintracciata sotto un cumulo di rovine e polvere. Inizialmente la madre era stata indicata tra le vittime di uno dei crolli provocati dal sisma, come pure il padre e due fratelli, per i quali è stato purtroppo confermato il decesso. La bambina era stata quindi affidata alle cure dello Stato e gli assistenti sociali le avevano dato il nome di Gizem, che in turco significa «mistero». Ma, dopo lo smarrimento iniziale, un parente della famiglia ha ricostruito la vicenda e si è rivolto alle autorità, chiedendo gli accertamenti del caso. Ora per Vetin e Yasemin c’è almeno una certezza: quella di un futuro insieme.