Davanti alla fragilità di quel che invece sembrava eterno

In «Prendimi per mano» e «Io e il Vuoto» «Il silenzio era denso, palpabile. Ho sempre pensato che il silenzio non esista, che il silenzio sia un rumore ben definito, insopportabile e assordante, qualcosa di freddo, stridente e infinito». Una sera d’inverno, due adolescenti — Antoine e Chloé — si trovano a condividere la stessa camera di ospedale. Una sera e una notte soltanto, poche ore che però saranno sufficienti per riconoscersi, per tessere un legame profondo fatto di scoperte e condivisione. Prendimi per mano (Monselice, CameloZampa, 2023, pagine 152, euro 16, traduzione di Mirella Piacentini) di Olivier Adam è un romanzo delicato (complice anche la neve che cade trasformando luoghi e paesaggi) alle prese con temi molto profondi, come malattia, dolore, strappo e assenza. Che ...