Dimesso dal policlinico Gemelli dov’era ricoverato da mercoledì scorso

Il Papa è tornato
a Santa Marta

Pope Francis waves from his car as he leaves the Gemelli hospital on April 1, 2023 in Rome, after ...
01 aprile 2023

Prima del rientro sosta di preghiera davanti alla Salus populi romani


«Santo Padre, non ce la faccio più. Preghi per noi…». Il pianto di una donna che ha perso la figlia piccola, Angelica, ieri notte, interrompe l’atmosfera di saluti, applausi e grida di “Papa Francesco, auguri!” da parte della folla di persone radunatasi all’ingresso del policlinico Gemelli, che il Pontefice ha lasciato oggi, primo aprile, intorno alle 10.35, dopo il ricovero di tre giorni per una bronchite su base infettiva.

È stato dimesso questa mattina, dopo aver ricevuto la conferma sul miglioramento delle sue condizioni di salute, dovuto anche alla terapia antibiotica, da parte dell’equipe di medici e operatori sanitari che lo ha seguito in questi giorni. Allo staff — con il quale due sere fa ha anche condiviso la cena a base di pizza — il Papa ha rivolto l’ultimo saluto prima di lasciare la struttura. Erano presenti tra gli altri, come riferisce la Sala stampa della Santa Sede, il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli, con i suoi più stretti collaboratori, il direttore generale del Policlinico, Marco Elefanti, e l’assistente ecclesiastico generale dell’ateneo, il vescovo Claudio Giuliodori.

A bordo di una 500L bianca il Papa stava per ripartire dall’ospedale che per la seconda volta lo ha ospitato come degente, quando si è fermato per salutare e benedire il gruppo di persone e giornalisti che si era radunato nell’attesa. Da dietro la vettura è arrivata una donna con il marito e gli si è avvicinata per raccontare la tragedia che entrambi avevano vissuto poche ore prima quando hanno perso la figlia. Francesco ha ascoltato le parole della mamma che, tra le lacrime, continuava a ripetere «Grazie, grazie...». Poi l’ha abbracciata, stringendola forte al petto e le ha dato un bacio. Lo stesso ha fatto con il marito che, con la voce rotta dal pianto, ha ricordato: «Lei l’ha conosciuta perché nel 2019 è venuto a Casal Bertone e l’ha tenuta in braccio». «Preghiamo per Angelica», ha sussurrato il Papa, tenendo le mani della coppia. Ha dato quindi loro la sua benedizione e la sua consolazione.

Quindi il Pontefice ha anche salutato e accarezzato dei bambini, a uno dei quali ha messo la sua firma sul gesso. Per alcuni istanti si è intrattenuto con i cronisti presenti, riuniti sin dalle prime ore del mattino nel parcheggio del Gemelli: «Voglio ringraziare voi e il vostro lavoro qui, so che alcuni di voi hanno passato la notte. Troppo eh, ma grazie per informare la gente», ha detto Papa Bergoglio poggiandosi a un bastone. E alla corrispondente della Cnn, Delia Gallagher,  che gli domandava «come sta?», ha risposto con una battuta: «Ancora vivo!», suscitando il sorriso dei presenti. Poi ha spiegato di aver «sentito solo un malessere» mercoledì scorso, riferendosi ai problemi respiratori per i quali è stato condotto in ospedale. «Ma non ho avuto paura», ha confidato ancora: «Mi viene in mente una cosa che un vecchietto, più vecchio di me, mi aveva detto in una situazione del genere: “Padre, io la morte non l’ho vista, ma l’ho vista venire ed è brutta, eh!».

Francesco ha confermato che domani mattina, domenica 2 aprile, sarà in piazza San Pietro per la messa delle Palme e l’Angelus. Infine, rispondendo a una giornalista che gli domandava se ci fosse stato un momento bello vissuto in questi giorni di degenza, ha detto di essere rimasto impressionato dalla gente che lavora nel nosocomio: «Essere medico, personale di aiuto, per la pulizia, in ospedale ci vuole eroicità e tanta tenerezza con i malati. Sai, i malati siamo capricciosi, tutti! Il capriccio è una cosa che viene per la malattia. Serve pazienza... Ammiro tanto la gente che lavora in ospedale, ieri sono stato dai bambini e ho visto con quanta tenerezza si prendevano cura di loro».

Salito in auto, prima di rientrare a Casa Santa Marta, il Papa ha deviato per la basilica di Santa Maria Maggiore, da lui visitata oltre un centinaio di volte in questi anni di pontificato, soprattutto prima e dopo ogni viaggio internazionale. Anche oggi si è voluto fermare davanti all’icona di Maria, Salus Populi Romani, per affidarle nella preghiera i bambini incontrati il pomeriggio precedente nel reparto di oncologia pediatrica e neurochirurgia infantile dell’ospedale. Sotto la protezione della Vergine il Pontefice ha posto anche tutti gli infermi e coloro che soffrono per la malattia o, come i genitori di Angelica, per la perdita dei loro cari.

Intorno alle 11.30, è rientrato quindi nella sua residenza in Vaticano. Passando alla porta del Perugino, anche lì una breve sosta per salutare le troupe di giornalisti presenti e ringraziare per il lavoro di informazione in questi giorni. Infine l’augurio: «Buona Pasqua a tutti!».

di Salvatore Cernuzio