Anche la rabbia
A volte, anche la «rabbia è una preghiera». Commosso, il Papa si è rivolto così ai famigliari dei minatori polacchi morti nell’estrazione del carbone il 20 e 23 aprile dello scorso anno. Ricevendoli venerdì scorso nella Sala del Concistoro, Francesco ha improvvisato parole di conforto per poi intrattenersi personalmente con ciascuno dei presenti. «Davanti a voi, — ha spiegato — non so cosa dire. Il silenzio è compassionevole. Perdere il marito, il papà in un incidente come questo, è brutto. E anche il fatto che alcuni sono sepolti lì, nelle miniere» della Slesia. «Vorrei soltanto dirvi — ha aggiunto — che vi sono tanto vicino e prego con voi in questa situazione così difficile... A volte, in questi momenti, sembra che Dio non ci ascolti. C’è il silenzio dei morti e il silenzio di Dio. E questo silenzio ci dà rabbia. Non abbiate paura: quella rabbia è una preghiera. È uno dei “perché?”, che continuamente in queste situazioni ripetiamo. E la risposta è: “Nell’oscurità il Signore ci è vicino. Non sappiamo come, ma ci è vicino”», ha assicurato.