«Respiras lente»
da Vasco a Dante

I guanti rossi disegnano rette sghembe sul palco, traiettorie che si sfiorano ma non si incontrano; il rosso dialoga con il nero del pianoforte, nel dettaglio di una collana di corallo, nel trucco di scena che amplifica un sorriso. Ma racconta anche le ferite che ci fanno perdere sangue, il dolore che blocca il respiro, l’angoscia di sentirsi frammentati in mille immagini. I ragazzi danzano — seri, concentrati, senza cercare con lo sguardo conferme dal pubblico — disegnando coreografie eleganti ed essenziali. Recitano testi teatrali — quest’anno un duro botta e risposta sulla superbia — e cantano con parole e melodie composte da loro lo stesso smarrimento di un uomo morto oltre settecento anni fa. Raccontano il caos di un mondo ostile, la ricerca di un baricentro stabile e quel desiderio di felicità che solo l’amore sa rivelare. ...