Il Pontefice scrive al grande ayatollah Ali Al-Sistani

«Caro fratello!»

14 marzo 2023

«Caro fratello!»: è con questa significativa espressione che Papa Francesco ha scelto di iniziare la lettera al grande ayatollah Ali Al-Sistani, firmata il 28 febbraio e consegnata il 9 marzo dal cardinale Ayuso Guixot, prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso, in occasione del convegno «Cattolici e sciiti davanti al futuro. Globalizzazione dell’amore contro quella dell’indifferenza» organizzato in Iraq dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’Istituto Al-Khoei di Najaf.

Nella lettera il Papa ha ricordato, in particolare, l’«incontro di due anni fa a Najaf che, come ho detto al mio rientro dall’Iraq, “a me ha fatto bene all’anima”. È stato una pietra miliare nel cammino del dialogo interreligioso e della comprensione fra i popoli».

«La collaborazione e l’amicizia fra credenti di diverse religioni è indispensabile» ha scritto Francesco. «Le nostre comunità possono e devono essere un luogo privilegiato di comunione e simbolo di coesistenza pacifica» ha rilanciato, nella convinzione «che il rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona e di ogni comunità, in particolare la libertà di religione, di pensiero e di espressione, sia fonte di serenità personale e sociale e di armonia tra i popoli». Pertanto «spetta anche a noi, leader religiosi, incoraggiare coloro che hanno responsabilità nella società civile ad adoperarsi per affermare una cultura fondata sulla giustizia e sulla pace, promuovendo azioni politiche che tutelino i diritti fondamentali di ciascuno». Riferendosi anche al Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, il Papa ha concluso auspicando «che insieme, cristiani e musulmani», possano «essere testimoni di verità, di amore e di speranza, in un mondo segnato da numerosi conflitti e quindi bisognoso di compassione e di guarigione».