Cura del Creato

 Cura del Creato  QUO-060
13 marzo 2023

Poco più di un anno fa ho avviato un programma di gestione della differenziazione dei rifiuti che mi è stato ispirato dall’enciclica di Papa Francesco Laudato si’. Si tratta di un progetto che mira anche a prevenire la tratta di persone, e lo sto portando avanti con l’aiuto di una donna. Visti i segnali incoraggianti, continuerò a estenderlo alle persone che hanno bisogno di aumentare il proprio reddito per mantenere la famiglia. Al tempo stesso, il progetto offre alla gente anche l’opportunità di aiutare a mantenere il nostro pianeta pulito e libero da inquinamento.

Le ragioni che mi hanno ispirata a creare un programma per la differenziazione dei rifiuti sono tre. Anzitutto, come ho già detto, volevo seguire il suggerimento del Papa al n. 211 di Laudato si’ sulla cittadinanza ecologica. Nell’enciclica, Francesco ci propone di adottare comportamenti coerenti e virtuosi nella vita quotidiana al fine di essere cittadini ecologici e prenderci cura del pianeta. La differenziazione dei rifiuti è una delle tante attività citate nel documento.

In secondo luogo, intendevo cooperare con un monaco buddista, Pra Ajan Suchut Patchoto: anch’egli è animato dalla buona intenzione di prendersi cura del mondo e collabora con molte altre reti che comprendono monaci buddisti, genitori e 400 bambini. Tutti hanno imparato da lui come separare la spazzatura fino a quando i rifiuti sono puliti e non ci sono più.

Infine, essendo impegnata nella prevenzione della tratta degli esseri umani, so che la povertà e la disoccupazione sono tra i principali motivi per cui le persone possono finire intrappolate nella rete della schiavitù. Così ho pensato di rendere la gestione della separazione dei rifiuti un mestiere per incrementare le entrate delle famiglie a rischio.

Quando ho iniziato il progetto, ero certa di seguire la rotta giusta, ricordando il messaggio di Francesco a “Talitha Kum”: «Un’economia senza tratta è un’economia di cura. La cura può essere intesa come prendersi cura delle persone e della natura, offrendo prodotti e servizi per la crescita del bene comune» (8 febbraio 2021).

Tenendo presenti queste parole del Papa, ho iniziato a fare degli esperimenti con il metodo di separazione dei rifiuti che avevo imparato dal monaco buddista. L’ho messo in pratica concretamente facendo la prova nel refettorio della mia comunità. Volevo dimostrare che era possibile realizzare quel progetto proprio come l’avevo immaginato.

Poco meno di un anno dopo averlo organizzato, ho visto i risultati positivi non solo nella mia comunità. Ho ricevuto anche la risposta positiva e la collaborazione di molte congregazioni religiose, molte scuole, comunità cristiane e organizzazioni ecclesiali.

Inoltre, quando ho avviato il progetto di differenziazione dei rifiuti, ho potuto contare sulla collaborazione di una donna intelligente che ha iniziato a lavorare al mio fianco. Ho visto che, oltre a guadagnare ogni mese dei soldi in più per sostenere la sua famiglia, ha anche continuato ad approfondire le conoscenze riguardo alla separazione dei rifiuti, che è una parte importante del prendersi cura del mondo. Inoltre è orgogliosa di sé, della sua pazienza e diligenza nell’aiutare a rendere il nostro pianeta un posto migliore, guadagnando al tempo stesso altro denaro dalla vendita e dal riciclo dei rifiuti.

Sono felice che, differenziando i rifiuti, questa donna si sia sentita più sicura e abbia acquisito dignità. In futuro spero di poterla invitare a lavorare con me per parlare alla gente e raccontare le sue esperienze, al fine di estendere il progetto alle famiglie a basso reddito in altre comunità povere del mio Paese.

Di fatto, differenziare la spazzatura per arrivare a zero rifiuti non significa solo pulire l’immondizia per venderla, e aumentare così le entrate. Anche i rifiuti separati possono essere riciclati per generare reddito. Possiamo riciclare rifiuti puliti che sono stati differenziati secondo i diversi tipi. Per esempio, la plastica può essere usata per produrre carburante diesel, la carta può essere trasformata nuovamente in carta, le bottiglie dell’acqua possono essere utilizzate per fare tessuti, le lattine delle bevande possono essere utilizzate per fare borsette, e così via.

Il prossimo progetto sul quale lavorerò servirà ad ampliare quello appena completato con buoni risultati. Oltre a separare i rifiuti per venderli, intendo fare tessuti usando le bottiglie di plastica. Così si creerà del lavoro sostenibile per le donne delle nostre comunità, di modo che non vengano più attirate lontano dal loro villaggio per lavorare, rischiando di cadere vittime della tratta di persone. Il risultato di tutto ciò è che riusciremo ad aiutare le famiglie povere ad avere un reddito e al tempo stesso contribuiremo a far sì che il mondo sia una casa migliore per l’umanità.

*Suora del Sacro Cuore di Gesù a Bangkok

di Agnes Kanlaya Trisopa *