Fratricidio

Il delitto in famiglia, messo in scena in molti film e telefilm, appartiene alla realtà nuda e cruda nella quale siamo quotidianamente immersi. E — purtroppo — appartiene alla storia dell’umanità fin dalle origini, fin dai tempi di Caino e Abele.

Nell’ultimo secolo il fratricidio ha assunto dimensioni mai viste: se dovessimo fare il conto di quanti milioni di persone sono state uccise in guerre civili, in guerre etniche e in guerre tra nazioni confinanti rimarremmo sconvolti da una contabilità dell’orrore che sembra senza limiti e senza fine.

La Quaresima ci fa volgere l’attenzione a un uomo — «Ecco l’uomo» dirà Pilato — che si lascia uccidere nel modo più atroce per mettere fine alle nostre atrocità, per prendere su di sé tutto l’odio di cui ribolle la nostra storia, tutto il male che si annida nel cuore dell’uomo e porta il fratello a uccidere il fratello.

E non c’è altra via d’uscita da questa spirale di morte se non tornare a quell’Uomo.

Francesco Patton