Il Papa a giudici riuniti in Paraguay

La povertà è un’ingiustizia inaccettabile

09 marzo 2023

Non rispettare i «diritti sociali» delle persone «con il pretesto dell’insufficienza delle risorse nei Paesi ricchi è una colpa grave che coinvolge non solo chi governa ma anche chi giudica»; in effetti, «la ricchezza è un dono da distribuire: concentrarla delegittima l’ordine economico, politico e sociale di qualsiasi Stato e mette a rischio la sua stessa ragion d’essere». Lo afferma Papa Francesco in un videomessaggio inviato al Comitato panamericano dei giudici per i diritti sociali e la dottrina francescana (Copaju), riunitosi in Paraguay dal 7 all’8 marzo. Si tratta del terzo vertice — dopo i precedenti in Messico e in Argentina — dell’organismo costituito su ispirazione dello stesso Pontefice.

Quando la povertà regna in un Paese «naturalmente ricco — afferma il Papa nel messaggio trasmesso in apertura dei lavori — si realizza un’ingiustizia strutturale, tanto più che non c'è possibilità di sviluppo nelle comunità emarginate». In questo senso, aggiunge, «possono emergere alcuni potenti, ma nel complesso le comunità inique sono destinate al fallimento e alla stagnazione». E quando i giudici, che hanno «il potere di contribuire a ribaltare questo quadro ingiusto, non fanno nulla, aprono la porta ai nuovi discorsi totalitari che si basano su una diagnosi realistica e indiscutibile» ma poi promuovono “soluzioni” politiche «disumane ed egoistiche, che sono ancora peggiori di questo triste presente».

Francesco osserva che «la crescente povertà» sollecita «urgentemente a riflettere e ad agire». Infatti, non si può e «non dobbiamo accettare la povertà e la fame in nazioni che godono di tutte le ricchezze della natura: acqua pulita, terra adatta, aria pulita». È molto facile, prosegue, spiegare in maniera accademica che «i diritti sociali sono programmatici»; ma «nella vita delle persone il momento della realizzazione di questi diritti è la qualificazione della propria esistenza: la dignità o l’indegnità della propria vita».

Con il «vostro lavoro — dice il Pontefice rivolgendosi ai giudici — potete contribuire a rendere la casa, la disponibilità della terra e il lavoro una realtà per molti connazionali che oggi sono al di fuori di qualsiasi protezione sociale». Da qui l’invito a operare «per il benessere di tutti. Non permettete che il saccheggio della ricchezza continui e per favore non voltatevi dall’altra parte quando la povertà di molti è causata dal comportamento senza scrupoli di pochi».

In effetti, osserva il Papa, «ci sono norme più che sufficienti a livello internazionale e nei sistemi nazionali locali per costruire comunità giuste; il problema è che queste norme vengano rispettate e questa è la vostra sacra missione». Il videomessaggio si conclude con l’augurio di «una traiettoria fruttuosa e di successo» e l’affidamento alla Vergine di Caacupé.