08 marzo 2023
Capitava spesso, quand’ero piccolo, che nonna ci invitasse a pregare il rosario o, come dicono i veneti, il “tersèto” (la terza parte delle 150 Ave Maria). Chiudeva la preghiera la recita delle litanie lauretane, rigorosamente a memoria. Si pregava in quel latino popolare, ricco di simpatici “neologismi” e che si mangiava quasi tutte le consonanti finali. Della lunga serie di invocazioni, una mi restava sempre impressa: Regina confessorum, ora pro nobis! Per la mia testa di bambino si trattava dei tanti parroci o frati che passavano ore nel confessionale. Ma non era così. Oggi è più semplice comprendere il senso di quella litania poiché una nuova traduzione riporta: «Regina dei testimoni della fede, prega per noi!». Anticamente la Chiesa faceva memoria solo dei martiri: coloro che avevano ...
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