La tragedia dei migranti a Cutro e le responsabilità della politica

Dopo il cordoglio
scelte concrete

Sub-Saharan African migrants camp outside the headquarters of the International Organisation for ...
07 marzo 2023

Reale, effettivo, pratico, sostanziale…Sul dizionario, i sinonimi dell’aggettivo “concreto” sono numerosi. E tutti giusti, va da sé. Se non fosse che il dizionario è uno strumento asettico; spetta all’essere umano calarlo nella realtà. Ciò significa che quando si invocano «scelte concrete» dal mondo politico affinché tragici naufragi come quello avvenuto in Calabria non si ripetano più — come ha chiesto ieri il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, dopo il doveroso tempo del cordoglio — bisogna allargare lo sguardo. La concretezza richiesta, infatti, non è solo quella di provvedimenti che l’Italia, l’Unione europea, il mondo intero possono adottare al riguardo. Ma è soprattutto la capacità di guardare alla fraternità universale come al fondamento della pace globale, grazie alla quale l’umanità possa vivere in libertà e con dignità, ovunque si trovi. La concretezza invocata altro non è che la declinazione dei quattro verbi indicati da Papa Francesco sul tema delle migrazioni: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Perché «non si tratta di calare dall’alto programmi assistenziali, ma di fare insieme un cammino per costruire città e Paesi che siano aperti alle differenze e sappiano valorizzarle nel segno della fratellanza umana».