Convergenze

 Convergenze  QUO-055
07 marzo 2023

Nel discorso agli Atenei pontifici di sabato 25 febbraio il Papa si è soffermato sul tema dell’intelligenza delle mani che «è la più sensoriale, ma non per questo la meno importante. Si può dire, infatti, che essa sia come la scintilla del pensiero e della conoscenza e, per certi versi, anche il loro risultato più maturo. La prima volta che sono uscito in Piazza, da Papa, mi sono avvicinato ad un gruppo di ragazzi ciechi. E uno mi disse: “Posso vederla? Posso guardarla?” Io non capii. Sì — gli ho detto. E con le mani cercava... mi ha visto toccandomi con le mani. Questo mi ha colpito tanto e mi ha fatto capire l’intelligenza delle mani».

E poi ha osservato come il verbo “prendere”, «che indica un’azione tipicamente manuale, la radice di parole come “comprendere”, “apprendere” e, “sorprendere”, che indicano invece atti del pensiero. Mentre le mani prendono, la mente comprende, apprende e si lascia sorprendere. E però, perché questo avvenga, ci vogliono mani sensibili».

La scena ricordata dal Papa, del ragazzo cieco che lo “vede” toccando con le mani il suo volto, fa venire in mente il finale del racconto forse più famoso di Raymond Carver, Cattedrale, in cui il protagonista realizza, guidato dalla mano di un cieco, il disegno, appunto, di una cattedrale.

A.M.


Raymond Carver, Cattedrale


«Il cieco si è tirato giù dal divano e si è seduto accanto a me sul tappeto. […] Ha trovato la mia mano, quella con la penna. Ha chiuso la sua mano sulla mia. “Coraggio, fratello, disegna”, ha detto.

“Disegna. Vedrai. Io ti vengo dietro. Andrà tutto bene. Comincia subito a fare come ti dico. Vedrai. Disegna”, ha detto il cieco. E così ho cominciato».

Nel momento conclusivo del disegno il cieco chiede al protagonista di chiudere gli occhi.

«Le sue dita guidavano le mie mentre la mano passava su tutta la carta. Era una sensazione che non avevo mai provato prima in vita mia. Poi lui ha detto: “Mi sa che ci siamo. Mi sa che ce l’hai fatta”, ha detto. “Da’ un po’ un’occhiata. Che te ne pare?” [..] “È proprio fantastica”, ho detto».

E tutto questo ricorda due celebri quadri di Caravaggio dove le divine mani-guida sono protagoniste, il «San Matteo evangelista» e «L’incredulità di san Tommaso».