L’impegno delle suore del Carmelo apostolico tra i più bisognosi

Missione nelle periferie

 Missione nelle periferie  QUO-049
28 febbraio 2023

Suor Mary Veronica della Passione fonda il Carmelo apostolico a Bayonne, in Francia, nel 1868. Figlia di un sacerdote anglicano, dopo la conversione al cattolicesimo, madre Veronica entra nella congregazione delle Suore di San Giuseppe dell’Apparizione. Durante una missione in India, nel 1861, inizia a sentire il richiamo dello stile di vita carmelitano; la sua chiamata coincide con il desiderio di un gruppo di vescovi carmelitani in India di provvedere alla formazione alla fede, attraverso l’istruzione e altre opere di carità, appoggiandosi alle suore.  Così, due anni dopo la fondazione del Carmelo apostolico in Francia, nasce la sede di Mangalore in India. Per celebrare il 150° anniversario della fondazione della congregazione, la superiora generale, suor Susheela, ha invitato tutte le suore ad avviare nei villaggi indiani almeno un progetto a favore dei bisognosi, accogliendo l’appello di Papa Francesco di andare nelle periferie tra la gente. Pubblichiamo la testimonianza di suor Christine Misquith,  superiora della congregazione nella città indiana di Bidar. 

Mentre noi suore della missione a Bidar riflettevamo sull’invito della superiora generale, abbiamo sentito forte la necessità di fondare una nostra casa nella Jamgi Colony, per sostenere la fede di 43 famiglie che originariamente seguivano la Chiesa evangelica in India. Queste famiglie si erano rivolte a me perché non trovavano un sostegno spirituale adeguato. Mi conoscevano attraverso i gruppi di auto-aiuto che avevamo creato nella zona e i programmi educativi che i loro figli frequentavano, grazie all’aiuto di alcuni sponsor. Avendo sperimentato il nostro amore e la nostra attenzione, si sono sentite sicure di venire da noi e di esprimere il loro desiderio di diventare cattoliche, per poter continuare ad avere quello stesso aiuto e quell’attenzione spirituale per i loro figli. Le ho invitate a rivolgersi al parroco locale che ha iniziato il catecumenato e nel 2013 sono state ammesse dal vescovo locale alla Chiesa cattolica.

Poi abbiamo deciso di aprire un convento e un centro di assistenza sociale vicino alla Jamgi Colony: in questo modo, avremmo potuto stare vicino alle neofite famiglie cattoliche, continuare a catechizzarle e a sostenerle nella loro nuova fede e rispondere alle loro esigenze socio-pastorali.

Non è stato facile ottenere la terra per costruire il convento, perché mancavano i documenti che accertassero la proprietà. Ma una volta superato questo ostacolo, acquistato il terreno e ottenuti tutti i permessi necessari, il 24 giugno 2017 è nato il Carmelo Niketan. Alla cerimonia inaugurale e alla benedizione della casa hanno partecipato non solo il vescovo locale e i superiori provinciale e regionale, ma anche tanti sacerdoti e i membri delle 43 famiglie che siamo venute a servire. È stato toccante vedere la gioia della popolazione della Jamgi Colony, manifestata dalle felicitazioni per noi suore.

La nostra prima missione è quella di fornire la catechesi alle famiglie cattoliche. Oltre a questo, gestiamo programmi di sensibilizzazione in 10 villaggi attraverso la Fondazione carmel seva trust (Cst), istituita nel 2016, e il cui scopo è aiutare le persone a diventare autosufficienti, raggiungere chi è in difficoltà e aiutare gli emarginati a veder rispettati i loro diritti.

Noi suore contribuiamo all’emancipazione delle donne e alla loro indipendenza economica attraverso gruppi di auto-aiuto: a tutt’oggi sono stati avviati 43 gruppi. Non esiste emancipazione senza lavoro e per questo incoraggiamo il lavoro autonomo. In questi gruppi si insegna la formazione alla leadership, la formazione al lavoro e si concedono prestiti di micro-credito.

Un altro scopo del Cst è lo sviluppo integrale dei bambini e l’accesso universale all’istruzione primaria, con particolare attenzione allo sviluppo mentale, fisico e sociale sia dei ragazzi sia delle ragazze dei villaggi. Ad oggi abbiamo istituito asili per bambini, gruppi di auto-aiuto, campi estivi, borse di studio, centri di insegnamento e di assistenza infantile.

Molti giovani, dopo aver completato il normale percorso scolastico, non hanno la possibilità di proseguire nella loro formazione. La povertà e la mancanza di lavoro hanno raggiunto un livello allarmante. Il Cst riesce a far fronte, in parte, a questa situazione, sostenendo economicamente alcuni studenti nel proseguimento degli studi superiori, mettendoli in condizione di vivere una vita degna e creando ambienti sicuri e sani nei quali crescere. Il Cst gestisce anche programmi di sviluppo della personalità e di acquisizione di strumenti per affrontare la vita, formazione professionale, alfabetizzazione informatica, borse di studio, formazione alla leadership e formazione in materia legale.

Il Cst prevede anche la mobilitazione della comunità per rafforzare l’impegno volto a assicurare cibo adeguato, assistenza sanitaria accessibile ai più poveri nelle zone rurali, in particolare alle donne e ai bambini. I contadini sono incoraggiati a coltivare verdure nei loro orti attraverso la distribuzione di piante da ortaggi. Prodotti che poi possono essere venduti. Considerando quanto sia difficile per i poveri sostenere le spese per l’assistenza sanitaria, il Cst organizza ambulatori medici mobili, ambulatori oculistici e ambulatori per la donazione del sangue con personale ospedaliero. Attraverso queste e altre attività, la sezione sociale del Cst del Carmelo apostolico è in sintonia con le necessità dei più fragili e fa del suo meglio per rispondere ai bisogni dei poveri e degli emarginati. E tutto questo riflette una sola cosa: la dedizione disinteressata delle nostre suore che sono il nostro team e che sostengono tutta la gestione”. (ha collaborato Bernadette Reis)

#sistersproject

di Christine Misquith