Convergenze

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28 febbraio 2023

Nell’omelia per il Mercoledì delle Ceneri, Papa Francesco ha detto che: «L’elemosina non è un gesto rapido per pulirsi la coscienza, un bilanciare un po’ lo squilibrio interiore», riprendendo così un tema a lui caro, quello dello “squilibrio”.

Nell'Angelus di pochi giorni prima aveva affermato che «Se restiamo nell’ordinario, nel bilanciamento tra dare e ricevere, le cose non cambiano. Se Dio dovesse seguire questa logica, non avremmo speranza di salvezza! Ma, per nostra fortuna, l’amore di Dio è sempre “straordinario”, va oltre, va oltre i criteri abituali con cui noi umani viviamo le nostre relazioni. Le parole di Gesù, allora, ci sfidano […] mentre noi tentiamo sempre di pareggiare i conti, Cristo ci stimola a vivere lo sbilanciamento dell’amore. Gesù non è un bravo ragioniere: no! Sempre conduce allo sbilanciamento dell’amore. Non meravigliamoci di questo. Se Dio non si fosse sbilanciato, noi non saremmo mai stati salvati: è stato lo sbilanciamento della croce che ci ha salvati! Fratelli e sorelle, il Signore ci propone di uscire dalla logica del tornaconto e di non misurare l’amore sulla bilancia dei calcoli e delle convenienze».

E domenica 1 maggio aveva ribadito che: «Cristo risorto ci invita a uno slancio nuovo, a tutti, a ognuno di noi. Ci invita a tuffarci nel bene senza la paura di perdere qualcosa, senza calcolare troppo, senza aspettare che comincino gli altri. Perché? Non aspettare gli altri, perché per andare incontro a Gesù bisogna sbilanciarsi. Bisogna sbilanciarsi con coraggio, riprendere. E riprendere con sbilancio. Rischiare. È uno sbilancio. Chiediamoci: sono capace di qualche scatto di generosità, oppure freno gli slanci del cuore e mi chiudo nell’abitudine, o nella paura?».

Lo sbilanciamento dell’amore, lo sbilanciamento della croce.

Sul primo, questi versi di Elena Buia Rutt confermano che nella vita conviene tuffarsi o, meglio, abbandonarsi ad una forza che, grazie a Dio, ci sbilancia di continuo (camminare è un fatto di acrobati su quei trampoli che sono le nostre gambe).

Sul secondo, lo squilibrio della croce, che è l’altra faccia della stessa moneta (la moneta pagata da Gesù sul Golgota), la “conferma”, la “convergenza” è con questa drammatica opera pittorica di Antonello da Messina, e qui si può solo tacere e avvertire la vertigine dell’amore squilibrato di Dio.

AM


Elena Buia Rutt,
Ti stringo la mano mentre dormi

Ti stringo la mano mentre dormi
come per dirci addio.

Non sembri riposare
in questo sonno bianco
dove la fatica del giorno
ti stringe ancora come morsa.

Ma al risveglio del mattino
una forza indissolubile
ci unisce
e ci sbilancia
in avanti e in alto
acrobati-operai
sulla maestosa impalcatura
di una bellezza
inspiegabile a noi stessi.

(in Il mio cuore è un asino, ed. Nottetempo)