Le avventure di Dina Meren

 Le avventure di Dina Meren  ODS-008
04 marzo 2023

«L’Osservatore di Strada dei piccoli» ospita questo mese, insieme ad un’altra splendida illustrazione di Elisabetta Dami, la “mamma” di Geronimo Stilton, una nuova compagna di giochi: una bimba di nome Dina Meren, anche se tutti preferiscono chiamarla “Meren... Dina”. Ecco la storia del suo incontro con la signora Anastasia Cake.

Nell’incantato Regno del Piccolo, al tempo del Poi, giunse una bambina dai capelli rossi tenuti insieme da due paffuti codini, che incorniciavano un visino pieno di lentiggini, su cui spiccavano due grandi occhi azzurri.

Perché si fosse trasferita e da dove giungesse, nessuno era in grado di dirlo. Ciò che appariva chiaro a tutti, però, erano la sua contagiosa allegria e una dolcezza, che sembravano saper far felice chiunque le si avvicinasse.

E poi la sua bontà, il suo profumo... il lunedì di vaniglia, il martedì di cannella, il mercoledì di cioccolata e così via.

Non c’era un solo bambino che non volesse essere suo amico. Con il tempo, e acquisita una certa familiarità, non sembrava potesse dirsi una giornata felice senza la possibilità di trascorrere con Dina almeno qualche minuto.

La sua straordinaria fama cominciò a fare il giro del Regno. Tra i piccoli sudditi non si parlava d’altro.

«È troppo buona!»

«È morbidosa!»

«Una vera delizia!»

La bambina dai fiammeggianti capelli rossi aveva fatto amicizia con una signora dal maglione dalle grandi trecce e dal copricapo bordato di pelliccia, che spesso sedeva sui quattro scalini di una residenza notturna per senza dimora.

Quella donna non più giovanissima, ma dal portamento regale, le custodiva la bicicletta, mentre, guadagnando l’ingresso di casa, sostituiva lo zaino di scuola con quello che conservava quanto necessario al suo pomeridiano corso di ginnastica artistica.

Nonostante fosse stata più volte ripresa per il ritardo con cui arrivava in palestra, la bambina amava scambiare qualche parola con la sua amica.

«Grazie! Come sta oggi, signora Anastasia?»

«Bene, cara. Magari fa un po’ freddino, ma non mi lamento. E tu?»

Prima di inforcare la bicicletta e di imprimere alla prima pedalata tutta la forza dei suoi giovani anni, con un panino in bilico tra gli incisivi, la bambina diede alla donna la sua brioche: «Oggi torta alla cioccolata!»

«Mi raccomando alle diagonali, Dina!»

Conosceva il suo nome, ma ignorava quale fosse il suo cognome: Meren... La sua Meren Dina.

Quella donna, Anastasia Cake, che per la maggior parte della gente non esisteva, cinquant’anni prima aveva sfiorato la partecipazione alle Olimpiadi nel corpo libero.

La vita in fondo cos’è se non verticali, ponti, ruote, rovesci, dolcezze e amicizie inaspettate?