Nel cuore del Papa
La tragedia dei migranti, tra cui molti bambini, naufragati sulle coste calabresi; la spirale di violenza in Terra Santa e gli attacchi terroristici in Burkina Faso; senza mai dimenticare la guerra in Ucraina e i popoli turco e siriano colpiti dal terremoto: ci sono tutti i drammi che a ogni latitudine feriscono l’umanità nella preghiera domenicale del Papa, che porta nel cuore il dolore del mondo.
Affacciatosi a mezzogiorno dalla finestra dello studio privato, dopo aver offerto come di consueto una meditazione sul Vangelo del giorno — nella circostanza quello della prima domenica di Quaresima incentrato sulle tentazioni di Gesù nel deserto — il Pontefice guida la recita dell’Angelus insieme con i ventimila fedeli convenuti in piazza San Pietro e con quanti lo seguono attraverso i media. Dopodiché lancia i suoi appelli: dall’Europa all’Africa e al Medio Oriente, ovunque la cronaca accenda i riflettori su situazioni di sofferenza, il vescovo di Roma assicura la propria vicinanza, esortando la comunità internazionale a non far mancare gli aiuti dove c’è maggior bisogno.
«La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle», dice salutando i vari gruppi convenuti, prima di congedarsi per iniziare gli esercizi spirituali personali del tempo di Quaresima che si concluderanno nel pomeriggio di venerdì 3 marzo. Fino ad allora sono sospesi tutti gli impegni, compresa l’udienza generale di mercoledì prossimo.