Il cardinale Zuppi: la vittoria militare non sia l’unica via d’uscita

Tutte le comunità
invitate alla preghiera

 Tutte le comunità invitate alla preghiera  QUO-043
21 febbraio 2023

Roma , 21. «Il grido accorato di Papa Francesco scuote le coscienze e chiede un impegno forte a favore della pace: è tempo di trovare spazi di dialogo per porre fine a una crisi internazionale aggravata dalla minaccia nucleare. Ad un anno dall’invasione russa di uno Stato indipendente, l’Ucraina, vogliamo tornare a ripetere il nostro “no” deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro “mai più” alla guerra». È quanto si legge in una nota diffusa questa mattina dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei) in cui si invitano le comunità ecclesiali ad unirsi in preghiera per invocare il dono della pace nel mondo. In particolare, aderendo all’iniziativa del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), si invita a celebrare venerdì 10 marzo una messa per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace in questo Paese.

Un’urgenza, quella della pace, sottolineata sempre questa mattina anche dal cardinale arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, Matteo Maria Zuppi, nella lectio magistralis per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Roma Tre: «L’alternativa alla guerra è la politica, non la soppressione dei contrasti schiacciando l’altro». Per il porporato, infatti, «non c’è pace senza politica. Solo la politica crea un quadro comune, allontana ciò che divide e trova ciò che unisce, rende più umani». Infatti, «la politica sa e può usare la diplomazia e anche i tanti modi per preparare il terreno, creare l’ambiente favorevole, maturare le convergenze che permettono la pace». Questo non significa «ovviamente misconoscere il diritto, omologare le responsabilità, negarle». Tuttavia, anche la giustizia richiede il dialogo», ha sottolineato il porporato mettendo in guardia dal pensare che «la vittoria militare sia l’unica via di uscita».