La poesia
«Il pellegrino» di Osip Mandel’štam

Il vento eterno
della speranza

 Il vento eterno  della speranza  QUO-037
14 febbraio 2023
Si propone, in prima traduzione dal russo di Lucio Coco, una poesia di Osip Mandel’štam. Essa fu composta nel 1909, ma vide la luce solo nel 1974 sulla rivista dell’emigrazione russa a Parigi «Vestnik Russkogo Christianskogo Dviženija» [n. 111 (1974), p. 174]. Al centro del componimento la domanda perenne che si accompagna al “pellegrinaggio” di ogni vita umana: «Non dovremmo rinunciare alla speranza?», amplificata da un vento incessante che non concede tregua al pellegrino-uomo. Vestito di un mantello troppo leggero, Ripeto i miei voti. Il vento agita i lembi della veste — Non dovremmo rinunciare alla speranza? Un mantello freddo: che i viandanti Senza rendersene conto serrino le dita. Il vento soffia instancabilmente, Soffia eternamente e soffia oltre. di Osip Mandel’štam

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati