La difficile arte
dell'elzeviro

«I pesci rossi nella palla di vetro nuotavano con uno slancio (…) come se venissero liberi per un grande spazio. Erano prigionieri. Ma s’erano portati dietro in prigione l’infinito». Questa immagine di Emilio Cecchi è forse la definizione più felice dell’elzeviro, quelle prose di letteratura, storia, arte, spettacolo, attualità, costume destinate alle pagine culturali dei giornali che devono il nome al carattere tipografico chiaro e leggibile dei celebri stampatori olandesi Elzevier. Inventato nel 1901 dal direttore Alberto Bergamini, che sul Giornale d’Italia dedicò un’intera pagina al debutto della dannunziana Francesca da Rimini interpretata da Eleonora Duse, l’elzeviro, figlio di una grande intuizione, fu adottato dai più grandi scrittori e letterati del tempo ed ebbe la massima fioritura ...