Con i pastori e con le forze vive della Chiesa locale
a conclusione della visita nella Repubblica Democratica del Congo

Vicinanza e profezia

 Vicinanza e profezia  QUO-028
03 febbraio 2023

Il Pontefice esorta sacerdoti e consacrati a essere testimoni di pace e chiede ai vescovi di avere un cuore misericordioso


«Il vostro ministero vive tra queste due dimensioni: la vicinanza di Dio e la profezia per il popolo». Lo ha detto il Papa stamane ai vescovi della Repubblica Democratica del Congo e ieri pomeriggio ai sacerdoti e ai consacrati del Paese, che ha lasciato nella tarda mattinata di oggi prima di iniziare in Sud Sudan la seconda tappa del suo viaggio in terra africana. Dedicando gli ultimi appuntamenti pubblici ai pastori — i presuli della Conferenza episcopale nell’incontro odierno e i preti, i seminaristi, le suore, i religiosi in quello del 2 febbraio, Giornata mondiale della vita consacrata — il Pontefice ha ribadito che solo lasciandosi toccare e consolare dalla prossimità del Signore «stando ore davanti a Lui» è possibile «essere suoi testimoni credibili e portavoce del suo amore presso il popolo».

In particolare all’episcopato ha raccomandato cuori misericordiosi, capaci di andare oltre i codici, per poter “seminare perdono” in tutta la società bisognosa di riconciliazione. E ha indicato loro come modello, il servo di Dio Christophe Munzihirwa, arcivescovo gesuita di Bukavu ucciso nel 1996.

Sulla stessa lunghezza d’onda il discorso a clero, consacrati e a quanti si stanno formando al sacerdozio, con l’esortazione a non essere meri funzionari del sacro, ma testimoni e profeti di pace.