La partenza
Durante il volo verso Kinshasa

Telegrammi a capi di Stato

 Telegrammi a capi di Stato  QUO-025
31 gennaio 2023

L’Airbus a350 Ita Airways con a bordo Francesco è decollato alle 8.29 dallo scalo romano di Fiumicino, raggiunto in automobile dal Vaticano. È la prima volta che in un viaggio papale viene usato il velivolo più grande e moderno della flotta della compagnia aerea italiana.

Prima di lasciare Casa Santa Marta, Francesco aveva incontrato una decina di migranti e rifugiati dalla Repubblica Democratica del Congo e dal Sud Sudan, accolti e sostenuti, con le loro famiglie, dal Centro Astalli. Con loro era il prefetto del Dicastero per la carità, il cardinale Konrad Krajewski.

Nel pomeriggio di ieri, lunedì 30 gennaio, il Pontefice si era recato, come di consueto, nella basilica di Santa Maria Maggiore per pregare davanti all’icona della Salus populi Romani e affidarle il 40° viaggio apostolico internazionale del suo pontificato.

Accompagnano il Papa i cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato, Luis Antonio G. Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, e Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani; gli arcivescovi Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, e Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali; i monsignori Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, e George Jacob Koovakad, responsabile dell’organizzazione dei viaggi papali; don Giuseppe Merola, officiale della Segreteria di Stato; i cerimonieri pontifici Marco Agostini e Ján Dubina; e, tra gli altri, il gesuita Antonio Spadaro, direttore de «La Civiltà Cattolica»; il prefetto del Dicastero per la comunicazione, Paolo Ruffini, con il direttore editoriale, Andrea Tornielli; il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, e il direttore de «L’Osservatore Romano», Andrea Monda; gli aiutanti di camera Sandro Mariotti e Pier Giorgio Zanetti; e suor Rita Mboshu Kongo, ospite del Santo Padre.

Al suo arrivo nella Repubblica Democratica del Congo si sono uniti al seguito il cardinale cappuccino Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa; gli arcivescovi Marcel Utembi Tapa, presidente della Conferenza episcopale del Congo (Cenco), ed Ettore Balestrero, nunzio apostolico; il vescovo Carlos Ndaka, ausiliare di Kinshasa e coordinatore locale; i segretari della nunziatura apostolica monsignor Andriy Yevchuk e don Nicola di Ponzio; padre Marcel Ndjondjo, con funzioni di interprete.

Subito dopo il decollo, Francesco aveva inviato i seguenti telegrammi ai capi di Stato dei Paesi sorvolati.

A Sua Eccellenza
On. Sergio Mattarella
Presidente della Repubblica Italiana
Palazzo del Quirinale
00187 Roma

Nel momento in cui mi accingo a compiere un viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, mosso dal vivo desiderio di incontrare i fratelli nella fede e gli abitanti di quelle care Nazioni recando un messaggio di pace e di riconciliazione, mi è gradito rivolgere a Lei, Signor Presidente, l’espressione del mio deferente saluto, che accompagno con fervide preghiere per il bene e la prosperità dell’intero popolo italiano.

Franciscus


His Excellency Kais Saied
President of the Republic of Tunisia
Tunis

As I enter tunisian airspace on my way to the Democratic Republic of the Congo, I send cordial greetings to Your Excellency and your fellow citizens. Praying that the Almighty may bless you all with peace and harmony, I invoke Divine Blessings upon the Nation.

Franciscus


His Excellency Abdelmadjid Tebboune
President of the People’s Democratic Republic of Algeria
Algiers

Flying over Algeria on my apostolic journey to the Democratic Republic of the Congo, I extend greetings of good wishes to Your Excellency and your fellow citizens. Assuring you of my prayers, I invoke upon all of you abundant Divine Blessings.

Franciscus


His Excellency
Mohamed Bazoum
President of the Republic of Niger
Niamey

As I fly over your Country on my way to the Democratic Republic of the Congo, I send cordial greetings to Your Excellency and the people of Niger, together with the assurance of my prayers that the Almighty will bless you all with strength and peace.

Franciscus


His Excellency Mahamat Idriss Déby Itno
Transitional President - President of the Republic of Chad
N’Djamena

Entering chadian airspace on my way to the Democratic Republic of the Congo, I offer prayerful good wishes to Your Excellency and your fellow citizens, and invoke upon the Nation Divine Blessings of reconciliation and peace.

Franciscus

His Excellency
Faustin-Archange Touadéra
President of the Central African Republic
Bangui

I send cordial greetings of good wishes to Your Excellency and your fellow citizens as I fly over the Central African Republic on my way to the Democratic Republic of the Congo. I pray that Almighty God will bless you all with joy and peace.

Franciscus


His Excellency Paul Biya
President of the Republic of Cameroon
Yaoundé

As my journey to the Democratic Republic of the Congo takes me over your Country, I extend cordial greetings to Your Excellency and the people of Cameroon. Invoking the blessings of Almighty God upon the Nation, I pray that He may grant all of you peace and wellbeing.

Franciscus


His Excellency Denis
Sassou Nguesso
President of the Republic of the Congo
Brazzaville

As I fly through your Country’s airspace on my apostolic journey to the Democratic Republic of the Congo, I extend good wishes to Your Excellency and your fellow citizens, together with the assurance of my prayers for the peace and prosperity of all.

Franciscus


Nel suo messaggio di risposta, il presidente della Repubblica italiana ha rivolto al Pontefice «un sincero ringraziamento», sottolineando che «la Sua missione in Paesi segnati dalla violenza e dalla povertà rappresenta un’occasione importante per testimoniare vicinanza e fiducia a quanti sono impegnati a promuovere i valori del rispetto, della concordia e della pacifica convivenza, uniche basi sulle quali è possibile costruire a beneficio di tutti un orizzonte di stabilità e sviluppo». Da qui l’auspicio che «la particolare dimensione ecumenica del viaggio in Sud Sudan possa dimostrare l’indispensabile contributo che i cristiani, insieme, sono chiamati a offrire per promuovere il superamento delle divisioni e la dignità della persona».