Il sogno (realizzabile)
della pace

«Tu te ne vai e mentre te ne vai / mi dici “Mi dispiace”. / Pensi così di darmi un po’ di pace» scrive Patrizia Cavalli, cogliendo sul piano intimo e privato un fraintendimento che avvelena anche la dimensione pubblica della parola pace. Ce ne siamo accorte con particolare dolore in questo ultimo anno, quando la guerra è tornata a stravolgere l’Europa, con un impatto nell’opinione pubblica ben più ampio di quanto non sia avvenuto per l’ultimo conflitto che ha insanguinato il continente, quello nella ex Iugoslavia. Di pace si parla tanto, ma si parla male. Eppure proprio l’Italia ha voci profonde, radicali, luminosissime (ed estremamente diverse tra loro) che sulla pace hanno riflettuto, cercando di praticarla e applicarla. Voci sbiadite, fraintese, ignorate, sconosciute, sebbene non troppo lontane a noi ...