Modesta Valenti, “martire dell’indifferenza”

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04 febbraio 2023

Morì di freddo e di indifferenza perché dormiva per strada, aveva i pidocchi e nessuno volle soccorrerla. Sono passati quarant’anni da allora, ma il nome di Modesta Valenti resta scolpito nel cuore di tanti a Roma. La ricorda la Comunità di Sant’Egidio, che ogni 31 gennaio, anniversario della morte, promuove incontri di preghiera in memoria di tutti i “martiri dell’indifferenza”. E la ricorda con tenerezza anche Lia, una redattrice di «Gocce di Marsala» — il giornalino dell’Ostello della Caritas in via Marsala — che ha voluto offrire anche all’«Osservatore di Strada» questo suo testo.

Il 31 gennaio 1983 morì alla Stazione Termini Modesta Valenti senza ricevere soccorsi, perché era sporca. Fu lasciata nella solitudine totale. Faceva parte di una società nascosta, una società che non esiste per la gente.

Anche lei, come coloro che vivono per strada, ha avuto la sua storia, la sua famiglia, i suoi affetti; ma poi, si è ritrovata da sola.

Nessuno sceglie quella vita, c’è sempre un motivo, c’è sempre un perché. Queste persone hanno perso tutto. Ci si volta dall’altra parte, nessuno le vede lì sedute ai bordi della strada con poche cose per coprirsi dal freddo della notte. Qualcuno muore, ma nessuno se ne accorge. Bisogna fare qualcosa per loro.

Modesta Valenti pagò con la sua vita, perché nessuno se ne prese cura. Occorre far sì che ciò non accada più.

Anni dopo la sua morte le è stata dedicata una targa, affinché si segua la strada della carità e non quella dell’indifferenza.

Coloro che vivono quelle realtà sono nostri fratelli e devono ritrovare sé stessi. Pertanto, dobbiamo aiutarli.

Modesta Valenti resterà un simbolo e un esempio. Anche se sporca, era sempre una persona con un cuore grande che voleva amare ed essere amata. Occorre ridare dignità a chi vive per strada, consentendogli di ricominciare a vivere, senza lasciarlo morire da solo.

Lia