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Guerre di religione
e Inquisizione

 Guerre di religione e Inquisizione   DCM-002
04 febbraio 2023

Gigliola Fragnito, storica, molto si è occupata dei rapporti tra religione, cultura e potere nella prima età moderna.

Nel suo ultimo libro Il condottiero eretico - Gian Galeazzo Sanseverino prigioniero dell'Inquisizione (ed. Il Mulino) racconta una vicenda solo parzialmente nota avvenuta negli anni delle guerre di religione. Quella del conte di Caiazzo e di Colorno, che «da più di un ventennio al servizio della monarchia francese e militante nell’esercito regio contro gli ugonotti, durante una breve sosta nel feudo parmense, nel dicembre 1570, venne arrestato, trasferito nelle carceri romane dell’Inquisizione e processato per presunta adesione al calvinismo». Siamo sotto il papato di Pio v .

Fragnito si basa sul processo conservato nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede e di una ricca documentazione in gran parte inedita.

Il condottiero fu liberato il 19 settembre 1571, quando «poteva finalmente, dopo aver baciato i piedi di Sua Santità, lasciare Roma per tornare a servire la monarchia francese».

Meno di un anno di prigionia, quando il Sant’Uffizio ci metteva anni per emanare una sentenza. Fragnito sottolinea «l’ira dei reali trasmessa a Pio ma anche «il dissidio tutt’altro che carsico tra il pontefice e la Congregazione. A provocarlo furono le costanti deroghe ai decreti inquisitoriali a favore del carcerato. Che il papa avrebbe addirittura autorizzato a recarsi nelle acque termali di Abano o di Acqui per curarsi delle ferite riportate sui campo si battaglia, se gli inquisitori non si fossero opposti»