Udienza ai partecipanti a un convegno sul contributo femminile al dialogo interreligioso

La donna è via verso la pace

 La donna è via verso la pace  QUO-021
26 gennaio 2023

«La donna è via verso la pace»: riproponendo un passaggio della Dichiarazione finale del settimo Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali, cui partecipò in Kazakhstan nel settembre scorso, Papa Francesco si è rivolto ai partecipanti al Convegno internazionale «Donne che costruiscono una cultura dell’incontro interreligioso» ricevuti in udienza stamane nella Sala del Concistoro. Ecco il suo discorso.

Signor Cardinale,
Membri e Consultori del Dicastero per il Dialogo Interreligioso,
Signora Presidente dell’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche,
cari amici, buongiorno!

Porgo un caloroso benvenuto a tutti voi, in particolare ai relatori del Convegno “Donne che costruiscono una cultura dell’incontro interreligioso”. Mi congratulo per questa iniziativa. Non è un evento comune che i fedeli di dodici religioni di tutto il mondo si riuniscano e discutano su questioni importanti riguardanti l’incontro e il dialogo per promuovere la pace e la comprensione nel nostro mondo ferito. E dal momento che il vostro Convegno è dedicato all’ascolto delle esperienze e delle prospettive delle donne, esso è ancora più significativo. Infatti «[la pace] va ricercata coinvolgendo maggiormente... la donna. Perché la donna dà cura e vita al mondo: è via verso la pace» (Dichiarazione Finale, vii Congress of the Leaders of World and Traditional Religions, Astana, 15 settembre 2022).

La Chiesa cattolica è impegnata nel dialogo interreligioso e nel promuovere la comprensione e la cooperazione tra i credenti di diverse tradizioni religiose. Ognuna delle vostre tradizioni, e ognuno di voi personalmente, ha una ricchezza da offrire al mondo, per infondere in esso uno spirito di accoglienza, di cura e di fratellanza.

Gran parte del presente Convegno è rivolta a riscoprire gli aspetti femminili delle vostre rispettive tradizioni religiose e a mostrare come essi contribuiscano a una cultura dell’incontro. Infatti, «il mettersi seduti ad ascoltare l’altro, caratteristico di un incontro umano, è un paradigma di atteggiamento accogliente, di chi supera il narcisismo e accoglie l’altro, gli presta attenzione, gli fa spazio nella propria cerchia» (Enc. Fratelli tutti, 48). L’attività dell’incontro e l’apertura che esso richiede stanno diventando rare e la sua pratica è uno dei più grandi doni che potete offrire alle vostre famiglie, alle vostre comunità, alla società intera.

Vi incoraggio a continuare questa importante collaborazione, condividendo conoscenze ed esperienze pratiche. Esse vi danno forza e creatività quando, nei vostri particolari contesti, operate per offrire assistenza a molte persone, che cercano un sollievo materiale dalla sofferenza e più ancora un significato e uno scopo nella propria vita. A questo proposito, vi sono grato per l’impegno e gli sforzi che compite per promuovere la dignità delle donne e in particolare delle ragazze.

Vi ringrazio per la vostra visita e di cuore auguro ogni bene per l’importante lavoro di questi giorni. Dio benedica voi, Dio benedica il vostro lavoro, Dio benedica i vostri cari.